giovedì 18 gennaio 2007

Sixties Culture / Collaborations : La Psychedelia targata BAM CARUSO : RUBBLE & PHIL SMEE by Marcello Rizza


Dopo gli U.S.A., articolo molto apprezzato in questo musicblog, l'amico bresciano Marcello Rizza ci offre un altro illuminante squarcio sul tema del recupero di prezioso ed oscuro materiale musicale sixties, psichedelico/britannico in questo caso.
Si aprano gli scrigni .....
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In ogni campo dello scibile umano esistono personaggi che, per passione o per mestiere, vengono considerati maestri indiscussi. Esiste un mondo musicale sixties alternativo dove un carissimo personaggio assurge a tale considerazione e levatura: PHIL SMEE .
Questo Signore, ricercatore di memorabilia e di piccole grandi gemme del rock britannico sixties, negli anni ’80 si è messa una tuta blu da lavoro, è sceso nelle cantine buie delle case discografiche inglesi ed europee e ne è ritornato sporco di polvere ma con in mano tanti piccoli grandi tesori musicali.
Con una raccolta principalmente incentrata su materiale psichedelico e popsike, senza disdegnare il panorama freak, garage e folk, ha realizzato in vinile, con la attenta e purtroppo estinta BAM CARUSO, un enciclopedico progetto denominato “RUBBLE” che si è sviluppato in 17 volumi, successivamente portati a 20.
Tanti gruppi e artisti, allora persisi e che parevano destinati all’oblio, oggi anche grazie ad opere come queste vengono rievocati, riscoperti, apprezzati anche più di quanto lo siano stati a suo tempo. Certi progetti musicali ambiziosi e/o sperimentali dell’infervorato periodo ’60 non furono capiti, troppo avanti per l’ascolto medio trasmesso nelle radio e subito passati di moda quando un pubblico più smaliziato stava diventando competente e disposto ad accettare certe sonorità. Ma questo non deve far pensare che la raccolta Rubble sia esclusivamente dedicata a brani oscuri o improbabili; tutt’altro!
La propensione popsike di alcuni dei 17 volumi fa sì che dalle vibrazioni del solco vinilico si sviluppino certe deliziose canzoni che, rese al pubblico da un cultore del rock, non si abbandonano a sciroppose litanie bensì a intelligenti e romantiche melodie.
Prendo ad esempio la gradevolissima ballata dei MODE, Eastern Music, che riesce a rendere una fusione di espedienti melodici richiamanti panorami di praterie attraversate a cavallo e arie orientali.
Certo non si potrà mai dire che nessuno dei brani di questa opera sia banale, scontata, prevedibile.
Chi cerca cose particolari, azzardate, non potrà non deliziarsi, per esempio, scoprendo la splendida Mother No-Head dei GROEP 1850 che, sviluppando il tema musicale popolare del San Martino Campanaro, in una nuova partitura dal narrato psichedelico e dal timbro vocale cavernoso accompagnato dai cori maschili e femminili che riecheggiano i Carmina Burana medievali e l’opera sacra, ne restituisce una credibile e originale Dies Irae in chiave rock!
Non sono i soli ad aver avuto l’idea di una fusion tra Dies Irae e rock, a partire dai nostri FORMULA 3 fino a episodi meno noti quale quello del gruppo tedesco GOLGOTHA nel 1972.
E vogliamo parlare del panorama eighties legato all’esperienza psichedelica ‘60 celebrato nel doppione Rubble 9 (esistono due Rubble 9!)?
Come si fa a non amare Slow Motion degli ATTRACTIONS…si…proprio quelli che hanno accompagnato per anni Elvis Costello! E l’elettrico menestrello PAUL ROLAND con la sua cantilenante Mad Elaine?
La Bam Caruso non c’è più. Ha chiuso i battenti da molti anni. Phil Smee continua a far bene il suo lavoro.
Con la TENTH PLANET ha curato la raccolta in 4 volumi “THE ELECTRIC LEMONADE ACID TEST ” regalandoci altre chicche del panorama sixties, come Billy The Monster dei THE DEVIANTS o Lady Mary dei THE SALLYANGIE, il primo gruppo formato da Mike e Sally Oldfield.
Oggi la label PAST & PRESENT ristampa tutti i volumi Rubble. Finiranno presto anche queste ristampe…e molti si morderanno le dita per non averle prese in tempo. Affrettatevi!

MARCELLO RIZZA

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ehm...scusa! Il brano dei Golgotha è del 1972...puoi correggere, per favore?

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

faTTO ! cIAO

Anonimo ha detto...

Ciao Pasquale. Un grande merito della Bam Caruso fu di abbinare al materiale musicale un packaging originale, con una parte grafica delle copertine e degli interni a mio parere ad oggi insuperata.
Ciao!

Anonimo ha detto...

Ottima recensione per quanto riguarda le comps Rubble!
Sixties Garage Girl!!!