lunedì 13 settembre 2010

MIRACLE WORKERS – Inside Out (1985 - Voxx) by Franco Lys Dimauro

Portland è, nei primi anni Ottanta, una periferia dell’ Impero Americano.
Chi suona musica dal taglio “sixties” lo fa sotto l’influenza di Fred Cole e del suo negozio di dischi. Lui ha avuto il suo momento di gloria nazionale durante gli anni Sessanta con i suoi Lollipop Shoppe e la sua You must be a witch e ora ha un negozio di vecchia strumentazione d’epoca dove Gerry Mohr e Matt Rogers vanno costantemente a rifornirsi di vecchie e obsolescenti macchine da guerra. E’ con quella roba che Fred vende loro a buon mercato assieme a qualche 45 giri della sua collezione che iniziano a familiarizzare con i suoni del beat-punk e che mettono su il loro primo disco. Ma nel 1984, all’ epoca di ''1000 Micrograms'', i Miracle Workers sono una band tra le tante che cominciano a giocare con piccoli classici perduti del garage punk. Dilettanti e sporchi. Niente di più.
Buoni per passare una mezz'oretta prima di tornare a liquefarsi il cervello con i dischi di Unclaimed, Fuzztones e Chesterfield Kings.
Poi nel 1985 arriva ''Inside Out''. E i Miracle Workers diventano un band irrinunciabile.
Non una band da cantina alle prese con i Sonics e la Chocolate Watchband, voglio dire. Ma un gruppo che ti prende con tutta la tua merdosa poltrona e ti scaraventa fuori dalla finestra, con un candelotto di dinamite infilato tra le emorroidi.
Una band enorme, come più tardi ammetterà lo stesso Rudi Protrudi dei Fuzztones, finito a suonare per un brevissimo periodo con loro l’anno seguente, dopo la defezione di Joel Barnett e prima dell’ingresso di Robert Butler.
I Workers in quel periodo stanno di nuovo cambiando, fulminati dall’ascolto degli Stooges e dei Flamin’ Groovies. Gerry Mohr ha già impattato la musica degli Stooges nel 1984, sbattendo il muso sul riff lercio di Loose ma non ha ancora assimilato la lezione, non ha ancora trovato quale sia la valvola che permetta a quel mulinare rovinoso di infilarsi dentro la sua devozione per i Rolling Stones. Ma comincia già a provarci, proprio in apertura di "Inside Out": Go Now è un brano velocissimo e apparentemente incompiuto che dura due minuti scarsi e che si chiude con un classico assolo stoogesiano. Un esperimento, un tentativo, un test. Per adesso può bastare e si può tornare a fare quello che la sua band, in quel preciso momento, riesce a fare come nessun altro: suonare potentissime garage song con un grande appeal melodico.
"Inside Out" lo puoi cantare dall’ inizio alla fine e poi daccapo.
Non è ''Tyrants of teen trash'' o ''Something Weird'' e neppure ''All black ‘n hairy''.
Non devi necessariamente cacciar fuori la lingua e autoindurti il vomito per provare a cantare. Devi semplicemente lasciarti andare in questo flusso di punk rock sborrato da bassi fuzz (clamoroso quello di Hey Little Bird, unica cover del disco), organetti (Love has no time e la spirale optical di One step closer to you tra i classici di tutto il neogarage di quegli anni) e a volte carico di suggestioni folk-rock che sembrano saccheggiate di peso a band come Golliwogs o What‘s New (Tears e You‘ll know why sono roba da pelle d’oca che fa inzuppare le mutande alle groupies di quegli anni).
Chi ascolta rock‘n roll in quegli anni non può tenere ''Inside Out'' lontano dal proprio piatto per più di un giorno o due. Chi c’era se lo ricorda bene. Chi finge di essersene dimenticato o è in malafede o era stracotto per gli Spandau Ballet.

Franco “Lys” Dimauro


Go Now
http://www.youtube.com/watch?v=Y_o9cZ4r0tk&feature=related
Love Has no Time
http://www.youtube.com/watch?v=5lnyJoaTQ60
Tears
http://www.youtube.com/watch?v=tBML9h3E7OQ
One Step Closer to You
http://www.youtube.com/watch?v=vAV3_EzYD8o
Already Gone
http://www.youtube.com/watch?v=9AIPuHunWX4&feature=related
http://www.caio.it/musica/lettera_i/miracle.htm
http://www.myspace.com/miracleworkers1

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima rece.
Perchè non uno speciale sulla scena garage degli ottanta scritta in questo modo brillante e anche un po' fuori dalle righe?

Deborah, Catania.

Crizia ha detto...

Le recensioni di Dimauro sono insuperabili!! :)

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

cara Deborah grazie per le belle parole su Dimauro....
se hai dato uno sguardo a Music Box parliamo piuttosto spesso di bands come Chesterfield Kings, Morlocks, Miracle Workers...ci troverai anche i links ad altri articoli scritti (anche da me) dal 2006 (anno di nascita di Music Box) ad oggi.
Grazie comunque per lo spunto:vedrò di farne tesoro...