La  bufera  punk  anglosassone della seconda metà  anni ’70 fu marchiata  a fuoco  prima di tutto dall’uscita di alcuni dischi assurti  giustamente a statura ‘iconica’ come gli album di debutto dei Clash, dei Sex Pistols e dei  Damned,   caratterizzati soprattutto da  un’ anfetaminica carica di rabbia  nichilista: nessuno quindi si offenderà se  scriviamo che le bands  citate davano pochissima importanza  al lato tecnico delle loro esecuzioni  dal vivo ed incisioni, era la norma  tra il ’76 ed il ’79, il 'politically correct'! 
Questa lacuna fu in alcuni casi colmata da incisioni realizzate a ridosso di qualche anno: è il caso di The Ruts che con “The Crack”, album di debutto inciso nel 1979 su Virgin Records, mettevano - paradossalmente per l’atmosfera di quegli anni – in bella mostra le loro
notevoli capacità di musicisti.   La band era formata da Malcom Owens  voce solista, Paul Fox lead guitar, Segs  basso e Dave Ruffy batteria e percussioni: gli ultimi due formavano una sezione ritmica affiatata a tal punto da permettere a  Fox di spadroneggiare con la sua solista. Malcom Owens era comunque il vero leader, dotato di una voce molto  duttile ed espressiva sia che cantasse punk vero e proprio, sia che si cimentasse nel rock e nel reggae, genere prediletto dai Ruts.   “The Crack” spazia in tutti questi generi: si apre con una coppia di tracks reggate,   la fulminea, energetica   Babylon’s Burning  e  Dope for Guns, seguiti a ruota da tre episodi
 carichi di genuina passione rock, S.V.S, Something that i said, You’re just a, con la band che esplode letteralmente in un’orgia di rock-punk tiratissimo,  caratterizzato dai soli potenti di Paul Fox  (altra cosa insolita per il punk, che aveva da subiti bandito i soli chitarristici!).  Malcom Owens, pur essendo in possesso di uno vocalismo molto personale a tratti poteva ricordare le incursioni rabbiose di Joe Strummer. La Side  A su vinile di The Crack era chiusa da un lungo brano di sei minuti e mezzo,  
It Was Cold, chiaroscurale, giocato interamente sull’interazione tra Owens e la chitarra di Fox, che si rincorrono su un tappeto ritmico sempre più ossessivo.
    
Un disco che troppo spesso viene dimenticato ed omesso nelle cronache punk, testimonianza vibrante di quanto i ribelli e le bands punk inglesi della prima ora flirtassero e si meticciassero musicalmente e nei contenuti (sotto)culturali antagonisti con la cultura ‘nera’ giamaicana. Indispensabile!
Pasquale ‘Wally’ e Ciro Boffoli
Discography (# Consigliato da DISTORSIONI)
Ruts
# * 1979 - The Crack (Virgin Records)
# * 1980 - Grin & Bear It (Virgin Records)
* 1986 - The Peel Sessions (registrato nel 1979, Strange Fruit)
* Peel Sessions – Complete Sessions 1979-1981 (May 1990: Strange Fruit)
* Demolition Dancing (1994: Receiver) - mostly live material, and including two tracks with The Damned: "Shakin' All Over" and "In a Rut"
* Something That I Said: The Best of the Ruts (March 1995: Virgin)
 
* Bustin’ Out: The Essential Ruts Collection (June 2001: EMI)
Ruts D.C.
# * 1981 - Animal Now (Virgin Records)
* 1982 - Rhythm Collision (Bohemian)
* BBC Radio 1 Live In Concert (Windsong International), split with Penetration
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