sabato 21 aprile 2007

La TOP 3 della settimana, in collaborazione con Underground Bari

In collaborazione con UNDERGROUND THE MUSIC STORE di Ninni Portoghese, Via Nicolò Dell'Arca 8/A 70121 BARI.
(Tf. 080 5721239 - e.mail: underground.bari@fastwebnet.it) .

(a cura di Pasquale Boffoli e Ninni Portoghese)


Tutti i dischi segnalati sono disponibili o richiedibili presso UNDERGROUND BARI

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La TOP 3 della settimana (n°2) :


1) PATTI SMITH : TWELVE


Un lavoro scontato (visto l'amore di lunga data della Smith per le covers) ma delizioso nel suo impianto elettrico-unplugged. (Pasquale Boffoli)









2) PORCUPINE TREE : FEAR OF A BLANK PLANET

Dopo la meravigliosa raccolta doppia Stars Die-The Delerium Years 1991-1997 (2005) il gruppo di Steve Wilson torna con un nuovo lavoro che ribadisce la sua profonda affinità agli stilemi progressive e pinkfloydiani ma con un taglio pop modernista (Ninni Portoghese)





















3) BLONDE REDHEAD: 23



La formula é identica alla svolta melodico-noise o se preferite shoegazing di Misery Is A Butterfly (2004): attraente, ma per quanto potrà funzionare senza mostrare la corda? (Pasquale Boffoli)

giovedì 19 aprile 2007

Recensioni / Esteri / ULAN BATOR : ULAANBAATAR (Jestrai Rec./Ruminance Rec.) 2007 by PASQUALE BOFFOLI

Ricordo che quando nel 2003 uscì il pop-oriented Nouvel Air prodotto da Robin Guthrie suonò per i fans della prima ora del trio francese guidato da Amaury Cambuzat quasi un’abiura di quelle sonorità post-rock urticanti che li avevano caratterizzati sin dai loro esordi e che avevano trovato potente sublimazione in quell’Ego-Echo magistralmente prodotto da Michael Gira, d’inizio millennio (2000) che ancor oggi, posto nella parte centrale della loro carriera, si pone come apice della loro maturità-creatività artistica.
Rodeo Massacre nel 2005 rimetterà in discussione le sonorità oniriche e rarefatte di Nouvel Air, detto tra noi per nulla disprezzabili, una svolta in cui Cambuzat credeva molto allora, come dichiarava in un’intervista che mi concesse allora.
Rodeo Massacre riaprirà i battenti di un sound dalla forte carica implosiva, resa incondizionata ad un ‘quotidiano’ internazionale ormai sconvolgente ed autodistruttivo.
Così mi affabulava Amaury in una seconda intervista rilasciatami nel 2005.
Questa recentissima uscita dell’italiana Jestrai/Ruminance, ULAANBAATAR / The French Red Warriors, Ulan Bator Archive Volume 1 (si spera di una nutrita serie!) 1993-1998, A Selection Of Unreleased Works farà quindi sicuramente la gioia dei fans della prima ora di cui sopra, perché è stata prodotta e diretta da Amaury Cambuzat e dallo straordinario storico bassista Olivier Manchion, andando a selezionare dagli archivi della band quasi settanta minuti di demo, studio live, remix e live risalenti al loro periodo più sperimentale e spigoloso, tra il ’93 ed il ’98, quando lo studio degli Ulan Bator era ‘La Guillotine’, all’interno di una grotta di tufo nei pressi di Parigi: prime carismatiche e noise versioni e remix di brani come Ursula Minor (con il sax free di Quentin Rollet), Céphalopode, D-Press T.V, Automne, Apt 18-A, Catatonia poi confluiti nei loro primi lavori registrati a La Guillotine, ULAN BATOR, 2 DEGREES, URSULA MINOR, VéGéTALE,
o live conturbanti come Bleu èlectrique, Brille (Cosenza), Lumière Blanche /Scheestum (al Bloom di Mezzago, Mi), Melodicart (Olympic, Nantes), sino al primissimo demo Tengri del 1993, documento dal sapore industrial, quando Amaury e Olivier erano KHAN Duo.
Con Franck Lantignac alla batteria un anno dopo sarebbero diventati la formazione storica degli ULAN BATOR che ascoltiamo nei 20 brani di ULAANBAATAR, uno straordinario campionario-archivio di tracce cupe e corrosive, crudeli e sferraglianti, affascinante esistenzialistica rivisitazione francese del krautrock più intransigente, alchemicamente alterata da metalliche innovative istanze post-rock ed industrial !
Una forte componente onirico-introspettiva farà parlare della loro musica la stampa specializzata internazionale come ‘colonne sonore per film che non esistono’.
La loro propensione europeistica li porta a collaborare dal ’96 in poi con uno dei più emblematici gruppi tedeschi di krautrock sperimentale, THE FAUST (sono con loro in tour anche mentre scrivo), a far da supporto agli italiani C.S.I. nel 1997, a pubblicare in Italia grazie al Consorzio Produttori Indipendenti i loro primi tre albums, a collaborare con musicisti italiani come Matteo Danese, Massimo Gattel, Manuel Fabbro. In pratica da tempo sono ormai una band italo-francese.
Sino a cadere attualmente tra le braccia accoglienti di una delle più attive e prestigiose etichette indie italiane, la bergamasca Jestrai.
ULAANBAATAR è imperdibile documento dell’inquietante- primordiale-avanguardistica verginità sonica di una delle bands europee più influenti degli ultimi 15 anni.

http://www.ulanbator-archive.com/
http://www.jestrai.com/


PASQUALE BOFFOLI
p.boffoli@tiscalinet.it

martedì 17 aprile 2007

Recensioni / Esteri / NICK CAVE AND THE BAD SEEDS : THE ABATTOIR BLUES TOUR (2dvd + 2cd) MUTE REC.-2007 by PASQUALE BOFFOLI

Il doppio album Abattoir Blues/The Lyre Of Orpheus ha rappresentato un’ennesimo fulgido tassello dell’iter artistico dell’australiano Nick Cave, abilissimo nel rinnovare ed alternare la tempra espressiva, gli arrangiamenti dei suoi fidi Bad Seeds attraverso i quali le sue liriche sempre intense e vissute prendono corpo ed afflato emotivo. Il tutto rimanendo sempre fedele a se stesso.
In tal senso le composizioni ed il mood di Abattoir Blues (Nature Boy, Hiding All Away, There she goes my beautiful world etc..) risultavano decisamente più adrenaliniche ed accattivanti delle opere che l’hanno preceduto, Boatman’s Call, No More Shall We Part ed in parte Nocturama, votati ad abbandoni classicheggianti lirici ed introversi, non esattamente radio-friendly..
La virata era vigorosa, in virtù di enfatici e vitali umori e cori gospel ed un songwriting fluido ed eclettico, potente nei suoi frequenti strappi ma anche secco e maculato di onirici momenti radio-friendly (Baby you turn me on, Breathless).
Il cofanetto THE ABATTOIR BLUES TOUR, comprendente nella versione deluxe due cd e due dvd fotografa nitidamente questo ennesimo momento di grazia di Cave & The Bad Seeds !
I brani si rivelano compatibilissimi alla dimensione live che ce ne restituisce amplificati ed enfatizzati drammaticità ed eclettismo originari. La macchina Bad Seeds poi, già messa a punto mirabilmente da tempo, ha acquisito negli ultimi anni ulteriore pathos e potenza d’ensemble grazie al visionario archetto di Warren Ellis ed alle tastiere cromatiche di James Johnston (organ) e Conway Savage (piano).
I due cd live del cofanetto , registrati in varie locations europee nel corso del 2004 sono una vera full immersion nelle infuocate performances del materiale di A.Blues, corroborate da caldi cori che danno intensi connotati gospel e spiritual a brani come There She Goes My Beautiful World, Carry Me, Easy Money, Hiding All Away, Let The Bells Ring e la delicata O Children.
Ugual trattamento è riservato a brani storici come Red Right Hand, Deanna, God’s In A House, Lay Me Low. Stagger Lee (murder ballad per eccellenza!) vive una tensione spasmodica di pieni e di vuoti con picchi sublimi e drammatici.
I due dvd sono l’esatta trasposizione visiva di quanto trapela dall’ascolto dei due cd; l’eccitazione trasmessa dal consistente ensemble Bad Seeds e da membri della London Community Gospel Choir nel primo dvd registrato alla Brixton Academy di Londra nel novembre 2004 è davvero stupefacente e Cave appare carismatico come sempre mentre dirige discretamente ma nervosamente il tutto. I suoi movimenti sul palco non sono più scomposti e schizoidi come nella scellerata giovinezza dei turbolenti gigs dei Birthday Party. Ora sono più eleganti e controllati ma l’ascendente della sua debordante personalità sull’audience rimane enorme.
14 brani, tra cui le impetuose Supernaturally e Get Ready For Love, la commovente Easy Money (una roba da farti il cuore a fettine!) la tesa e nevrotica Hiding All Away, il blues mistico Messiah Ward, il gospel lamentoso A Lyre Of Orpheus, oltre tutti i brani sunnominati.
Il secondo dvd, registrato all’Hammersmith Apollo di Londra nel giugno 2003 contiene sette brani antecedenti ad Abattoir Blues, a cominciare da Wonderful Life, lenta e pianistica, performance commovente, e l’epica Bring It On, un accattivante duetto con il connazionale Chris Bailey (Saints …) amico di bagordi dalla gioventù, entrambi tratti da Nocturama; e poi a ritroso una stupenda scaletta di ballate affascinanti e senza tempo, alcune raramente presenti nei loro shows.
Nobody’s Baby Now ( da Let Love In), Christina The Astonishing (Henry’s Dream) e Watching Alice (Tender Pray), due brani dalle melodie oniriche e sottilmente psichedeliche eseguite con concentrazione quasi mistica, il pubblico con il fiato sospeso.
Conclude la performance Wild World, risalente addirittura all’ep Bad Seed; parte dolente e raccolta, per straripare nel finale: Cave si alza dal pianoforte ed esplode in uno dei sui tipici impagabili attacchi isterici che mandano il pubblico in delirio come ai tempi dei Birthday Party.
Completano il secondo dvd cinque video promozionali molto diversi tra loro.
Del tutto schizzato quello del lungo e disturbato Baby I’m On Fire, divertente e delicato il cartoon di Breathless sino a quello ‘TRASHissimo’ di Bring It On, stracolmo di sculettamenti e pose equivoche di ballerine di colore, di cui ci viene regalato anche il complesso e sofferto making of .
Infine un documentario sulla realizzazione in studio a Parigi di Abattoir Blues, con interviste a Nick Launay (il produttore) e Nick Cave, che ribadisce il suo amore per le songs registrate in un clima di estrema creatività, la diversità tra l’incisività del materiale di di Abattoir Blues e la maggiore persuasione di The Lyre Of Orpheus ed infine la sostanza ‘pop’ (conscio che non potrà piacere a tutti) delle nuove songs del doppio lavoro che, dice “…stanno lì, come in fondo ad un autobus, ad osservare complici e compiaciute quelle vecchie ! "


www.nickcaveandthebadseeds.com


PASQUALE BOFFOLI