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Quando un gruppo leggendario si scioglie viene sempre da chiedersi che fine faranno i suoi componenti. Nel caso degli Oasis la domanda riguardava sostanzialmente i due fratelli Gallagher, visto che i restanti membri del gruppo erano umili comprimari. Eccoci quindi di fronte alla prova solista del fratello Noel, quello più schivo, ma probabilmente, nell'economia degli Oasis, il più importante, visto che ne era il chitarrista, l'autore della maggior parte dei pezzi e, ogni tanto, li cantava pure. Tanto per dire, è lui che ha scritto Live Forever, Wonderwall, Don't Look Back In Anger. Direi che come referenze può bastare. Certo, quando uno raggiunge certi vertici, diventa quasi naturale domandarsi se sarà in grado di farlo ancora, tanto che ci si accosta a prove come questa con un certo scetticismo, anche se, nel caso del più vecchio dei Gallaghers, i segnali di una possibile/probabile futura carriera solista erano stati lanciati già da tempo e con apprezzabili risultati.
Beh, diciamo allora che questo disco profuma parecchio di Kinks e di Oasis, è molto “british”, nella scrittura e nei suoni e, alla fin fine, non delude, sempre che vi piaccia il genere. Oh, non vi aspettate una riedizione di “What's The Story, Morning Glory”: la vena attuale di Noel è molto meno “rumorosa” di quella di allora, come egli stesso dichiara ("gli Oasis erano rock'n'roll, ora sono solo un cantautore").
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Luca Sanna
Sour Mash Records/Noel Gallagher's High Flying Birds
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