# Consigliato da DISTORSIONI
Molto probabilmente il nome
Mikal Cronin non vi dirà molto. Ma sono più che convinto che dopo aver ascoltato il suo disco di esordio di Mikal Cronin saprete tanto. Dopo aver collaborato più volte con l'amico
Ty Segall (che non solo gli produce il disco ma suona la batteria in alcune delle tracce) e suonato il basso nei Monnhearts,
Mikal dà sfoggio a tutta la sua bravura in questo bellissimo disco di esordio intitolato semplicemente
"Mikal Cronin".
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Il disco arriva a breve distanza dalla pubblicazione
dell' ultimo lavoro dell'amico Ty Segall
"Goodbye Bread". Si tratta di un album incentrato soprattutto su bellissime armonie vocali che ricordano molto le atmosfere surf-pop degli anni '60 calate magistralmente nei giorni nostri. Ma quello che più colpisce di questo esordio è l'equilibrio e la semplicità con in quale il giovane autore di San Francisco passa
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dalle dolci armonie vocali alle più graffianti sonorità garage psichedeliche. Basti ascoltare l'iniziale
Is It Alright, che dopo aver fatto tornare in mente i Beach Boys si trasforma in un brano di garage pop: il flauto é suonato da John Dwyer dei Thee Oh Sees. Micidiale! Oppure
Apathy, dove inevitabile aleggia Il fantasma di Syd Barrett. Un vero e proprio gioiello pop psichedelico.
Green & Blue invece suona avvolgente e graffiante con le sue chitarre distorte. Da fare invidia ai Black Rebel Motorcycle Club.
Get along, Gone, Again & again sono semplicemente irresistibili. E poi Il bellissimo finale di
The Way Things Go, che sboccia in tutta la sua bellezza tra sonorità beatlesiane per poi trasformarsi in un gustoso brano di garage pop. In conlusione una vera ventata di freschezza popsyke questo esordio di Mikal Cronin. Un disco tagliente e godibile al tempo stesso. Un album da ascoltare e riascoltare perchè non vi stancherà facilmente. Una bella sbronza dopo un (improbabile) giro in surf ... di questi tempi!
Michele Passavanti
Trouble in mind records/Mikal Cronin
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