
Palace, Palace Songs, Palace Brothers, Will Oldham, Bonnie Prince Billy: c’é davvero di che perdere il filo di arianna tra i tanti monikers adottati, se si scandaglia la discografia del songwriter nato a Louisville, Kentucky, principale rappresentante sin dai suoi esordi negli anni ’90 del cosiddetto anti-folk, insieme a Bill Callahan degli Smog. Nutrita discografia quella delle suddette sigle,
ammontante a circa nove principali releases, di cui cinque a nome Will Oldham, moniker con cui il songwriter è maggiormente conosciuto. Più consistente l’attività con lo pseudonimo Bonnie “Prince” Billy, intrecciatasi nel primo decennio 2000 con quella di Olham: quattordici album,


Ben Boye, Van Campbell, Shahzad Ismaily, Emmett Kelly, Danny Kiely, Angel Olsen a dar discreta man forte a Billy: all’orizzonte un paio di innamoramenti country (No match), non di più, che non minacciano manco un po’ il deep-folk trascendentale, esistenzialista di Bonnie “Prince” Billy, appeal che fa di New Whaling, New Tibet, Black Captain alcune tra le cose più intense ascoltate in questo 2011 che volge al termine.
Wally Boffoli
Drag City/Bonnie Prince Billy
Nessun commento:
Posta un commento