giovedì 4 agosto 2011

RIAFFIORA: “La Marsigliese” (2011, Soviet studio/Wondermark/Lunatik)

A distanza di nove anni dalla loro nascita i Riaffiora giungono al disco d’esordio dopo un percorso che li vede passare attraverso la realizzazione di tre EP, fra i quali “French Kiss” , il cui video omonimo vince nel 2009 al MEI il premio come miglior videoclip indipendente, e il successivo intrigante progetto multimediale “Antonio P.”, singolo e videoanimato frutto del parto collettivo di menti diverse le cui idee vengono raccolte e fuse in forma di racconto sonoro e visivo, ottimamente recensito da alcune delle più influenti riviste e webmagazine italiane del settore.
Da citare senz’altro Tutto Digitale che definisce il video come uno dei più interessanti e significativi visti al PIVI 2010. “La Marsigliese” segna una svolta, come è ovvio, non solo per il passaggio all’agognato primo disco, quanto soprattutto per l’approccio che i quattro di Cittadella riservano all’elaborazione progettuale, tecnica e realizzativa del lavoro. L’apporto di Roman Chris Murphy (già al banco con King Crimson, Jamie Walters e Tony Levin) è puntuale e deciso nel dare senso compiuto a un’opera nata ambiziosa e poliedrica. L’impianto rock dell’ex trio che vede Andrea D’Amato al basso e alla voce, Matteo Merenduzzo alle chitarre, Paolo Troiese alla batteria e che si è arricchito di un quarto elemento nella figura di Alessio Montagna alle tastiere, all’organo e al piano, evolve in atmosfere molto più variegate che in passato, proponendo undici tracce visionarie e al tempo stesso precipitate nella realtà di personaggi-contro, umili ma pregni di una loro dignità violentata e offesa, ma mai definitivamente cancellata.
Storie di perdenti eroici nella loro fuga oscura: da L’alchimista a Requiem fino alla macchina del tempo letteraria e sonora di Andreij. Al fascino dell’operazione non sono estranee le location scelte per le registrazioni: una chiesa del ‘700 per il prezioso organo; un teatro del ‘400 per violini, organetto e cori; alcune calli veneziane per chitarre acustiche, suoni e voci vere di città e di vita; una casa del ‘600 per le voci principali e il piano. Scelte coraggiose che danno vita ad un ottimo disco che forse vede nell’eccessiva magniloquenza di certi arrangiamenti orchestrali e nello scivolare del vocalist verso certi Sangiorgismi o Sarcinismi, come ad esempio ne Lo schianto, gli unici punti deboli di questo bel prodotto. Da sottolineare, come anche in questa occasione, i Riaffiora abbiano affiancato al cd un cortometraggio volto a documentare le varie fasi di realizzazione del disco. In definitiva, un quasi concept-album che vive e si arricchisce dei suoni e degli umori della terra veneta, delle sue ombre e delle sue luci. Un buon primo passo verso nuovi orizzonti di evoluzione creativa.
Maurizio Galasso

Video Rockumentary, documentario di Massimo Toniato sulla realizzazione del nuovo album dei Riaffiora, "La Marsigliese"

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