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Noah Benjamin Lennox, di Baltimore, Maryland è stato uno dei membri fondatori degli Animal Collective, uno dei gruppi più acclamati dell’underground a stelle e strisce, artefici di una sterminata discografia, tra dischi ufficiali e collaborazioni. La carriera solistica di Panda Bear, questo il nickname da Noah, in omaggio alla simpatica bestiola, prende l’avvio nel 1998 prima della formazione della delirante band con l’omonimo e sperimentale album di debutto, cui fanno seguito
"Young Prayer"(2004) in cui le canzoni già prendono forma in una sorta di Lo-Fi allucinato debitore anche di Tim Buckley ed il penultimo ottimo
"Person Pitch"(2007), forse l’opera più conosciuta e compiuta di Lennox.
Dopo 4 anni Panda Bear ci riprova con questo
"Tomboy", che si presenta con una scarna copertina in bianco
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e nero, non casualmente i colori del panda e con melodie ancora più addolcite rispetto ai precedenti lavori che avevano fatto conoscere il nostro come sperimentatore di suoni e di voci. L’inizio del disco e non solo quello, sembra uscito dall’ultimo splendido lavoro dei Fleet Foxes,
"Helplessness Blues" (2011:)
You Can Count On Me ha infatto quelle stesse sognanti vocalità tanto care a Pecknold e Skjelset, quelle del Crosby flippato e meraviglioso di "If I could remember ny name". La title track è sulla stessa falsariga, mentre col quarto pezzo
Surfer's Hymn sono inaugurate le forti affinità con Brian Wilson ed i Beach Boys, quelli migliori dei mid-sixties, confermate anche da
Last Night At The Jetty, splendida vocalmente pure questa.
Drone è invece molto sognante, rimanda a spazi desertici
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infiniti: qui Noah dà il meglio di sé, lo stesso si può dire dell’altrettanto spaziale
Scherazade, davvero tra i momenti più intensi dell’album. Gli ultimi 2 brani, la movimentata e circolare
Afterbunner e la liturgia psichedelico vocale di
Benfica, dedicata all’omonima squadra calcistica di Lisbona dove è stato registrato il disco, chiudono degnamente questa ottima conferma di Panda Bear, da annoverare con i sopra citati Fleet Foxes tra i lavori più riusciti di questa prima metà del 2011.
Ricardo Martillos
You Can Count On Me
Surfer's Hymn
Benfica
Paw Tracks Records
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