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Ma non sono solo i testi a turbare l’apparente spensieratezza delle canzoni, è anche l’acida voce di Greg Barkley che assume spesso sentori lontani di angoscia e di tensione e la grande varietà degli strumenti - i
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Certo nel disco si potranno trovare molte influenze, innanzitutto i Belle & Sebastian per il modo di costruire le melodie: ad esempio nell’iniziale Walking to me, ma anche la Beta Band per l’uso discreto dei sintetizzatori o gli Eels nel modo di cantare di Barkley in No time for talk o in Brians.
In conclusione un buon disco che indica una interessante possibile evoluzione del pop della band texana, con alcune canzoni ben riuscite e che potrà soddisfare gli appassionati di un pop che sappia conciliare l’inconciliabile: la solarità della melodia con l’oscurità dell’animo umano; su questa strada altri si sono mossi in questi anni con ben altra originalità, due nomi su tutti: gli Eels e il mai troppo rimpianto Mark Linkous aka Sparklehorse.
Ignazio Gulotta
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