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Unico brano ultrafamoso che si rivela una strepitosa sorpresa è un’immensa versione dilatata della poderosa Even Less, una delle loro canzoni più belle, che all’epoca apriva Stupid Dream, ed è qui ripresa con una seconda parte inedita che la porta a diventare una fascinosa minisuite di quattordici minuti.
Tre e magnifici sono i brani strumentali che pagano il loro debito ai Pink Floyd del periodo migliore: Untitled che si avvale di un intro con un piano liquido doppiato dal contrabbasso di Colin Edwin suonato con l’archetto per poi esplodere nella parte centrale nell’assolo lacerante della chitarra di Wilson che conduce a una danza vorticosa e psichedelica: sembra un outtake di "Ummagumma".
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Un caso a parte è Access Denied, ballata quasi pop con reminiscenze Beatlesiane, pop che, pur vivendo nel dna di Steven Wilson, raramente e occasionalmente i P.T. mettono in pista nella loro produzione. Quando lo fanno li si potrebbe paragonare ai King Crimson quando si dilettavano anche loro, altrettanto raramente, a Beatlesare.
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Tutti questi riferimenti ad altre musiche e ad altri artisti non traggano in inganno; la somma è infinitamente superiore alle sue parti, e comunque i P. T. restano, nonostante la deriva, altamente e incontestabilmente personali.
E poi quale musica oggi non è derivativa? (vedi gli ottimi Fleet Foxies accostati ai Byrds per citare un caso di cui si è parlato di recente su Music Box).
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La produzione è, come sempre nei Porcupine Tree, superlativa; il genio di Steven Wilson (un altro capolavoro assoluto senza tema di smentita è il suo primo disco solo "Insurgentes" dell’anno scorso) è ormai dilagante e non si sa più dove collocarlo: se tra gli autori di splendide canzoni, come fantasioso e ottimo chitarrista, bravissimo cantante o come produttore.
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Certo è che se oggi si vuole sentire un disco con suoni perfetti e amalgamati al meglio bisogna ascoltare un disco firmato Steven Wilson; la riprova è l’incarico affidatogli da Robert Fripp (mica l’ultimo dei musicisti/produttori) di rimasterizzare l’intero catalogo del Re Cremisi che il leader dei Porcupine Tree sta svolgendo alla perfezione rivestendolo, come i giardini di marzo, di nuovi abbaglianti colori.
Registrazioni vecchie si è detto, ma mai come in questo caso è evidente come il tempo artistico non esista; sono brani che potrebbero essere stati incisi ieri, aculei
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porcospiniani di oltre dieci anni fa che però pungono ancora lasciando tracce indelebili e cicatrici incancellabili nell’animo di chi li ascolta.
E se questi sono gli 'scarti' dei due album citati in precedenza vi lascio immaginare, se già non lo sapete, cosa siano quelle due opere che insieme a una quindicina di altri imperdibili CD formano la summa di una delle più grandi band psicoprog dell’ultimo ventennio.
Una confezione lussuosa in digipack con foto e libretto e un prezzo contenuto (15 euro) spero possano invogliare all’ascolto non solo di un’ora di sfolgorante musica, ma anche alla scoperta di autentiche emozioni.
Maurizio Pupi Bracali
Buying New Soul
Cure For Optimism
Disappear
In Formaldehyde
PorcupineTree Official Website
Italian Fan Site
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