giovedì 30 dicembre 2010

BRYAN MACLEAN: " IfYouBelieveIn" (Sundazed, 1997)

In un giorno come questo, in un momento in cui mi sento particolarmente romantico, mi piace parlare con voi dell’album “IfYouBelieveIn” (sì, tutto attaccato!) di Bryan MacLean, chitarrista dei Love. Un album umplugged di questo artista che, si scopre, avere una voce calda ed espressiva, finanche emozionante. Un album uscito postumo di canzoni che Maclean aveva composto proprio perché fossero suonate dalla mitica band del compianto Arthur Lee.
Così, nell’aprile 1997, lo stesso autore presentava il suo album:"The music that is presented in this collection was written, decades ago, when I was in the band LOVE, and was written with that band in mind…”. E in effetti, alcune di queste songs diventeranno pietre miliari della storia dei LOVE. Penso soprattutto alla splendida Alone Again Or, in questa raccolta replicata due volte: in una prima registrazione del 1972, dove l’elemento spagnoleggiante, un improbabile flamenco reso dalla chitarra acustica, si amalgama ad una costruzione delicatamente psichedelica, ed in una nuova registrazione, datata 1982, dove lo stesso elemento latino viene riproposto con un utilizzo più caratterizzato della sua sognante voce.
Penso anche ad una rallentata prima versione, datata 1966, di Old Man, dove prevale una sensibilità folky che avvicina molto Bryan al repertorio del sognante menestrello americano Tim Buckley, al cui il nostro si avvicina, soprattutto in questo brano, per la modulazione vocale e per le soluzioni musicali. Nella raccolta di brani ci sono invece canzoni che non videro mai la luce, alcune splendide.
Chi non avrebbe voluto ascoltare, già nel 1966, e magari proprio dai LOVE, l’ispirata e dolcissima She Looks Good, che seppure nel costretto minimalismo dovuto ad una voce ed una chitarra davanti ad un registratore, suscita emozioni di rara intensità? Canzoni d’amore e di sentimenti 'pieni che, quindi, hanno o avrebbero potuto figurare nel repertorio ideale Love ma che nulla tolgono all’originalità di un’artista che, con i suoi brani, rivendica un ruolo nella band assolutamente principale, sebbene Arthur Lee tendesse a primeggiare ed a relegare gli altri artisti della band a meri comprimari. Ed è così che nasce questa romantica raccolta di prove strutturate e di inediti che mi piace immaginare da ascoltare questa sera, con la complicità di un McIntosh valvolare caldamente spinto dall’artistico attrito della puntina sul solco, di luci di candele tremolanti, di calore e profumo di legna che arde nel camino, di un sorso di barolo chinato e, soprattutto, con la complicità di una donna dai capelli scuri, oggi e sempre mia moglie, che può essere amica, sorella, amante.
Una voce, una chitarra acustica, l’arte di un songwriter e la spontaneità dei sentimenti di chi ascolta e filtra e reagisce e ama di conseguenza.
Assolutamente da dedicare a chi crede ancora alla 'favola' dell’amore ed è ben felice di restare bambino per ascoltarla ripetutamente; assolutamente anche da dedicare a chi, cresciuto, dalle favole d’amore piace trarre la metafora, che è sempre quella, nemmeno originale, pur sempre foriera di intriganti emozioni a cui non vorremmo mai rinunciare.

Marcello Rizza

Alone Again Or
She Looks Good

Old Man
Orange Skies & Strong Commitment
Barber John
Tired Of Sitting
Strong Commitment
Claudia
People

3 commenti:

aldo ha detto...

Io l'ho comprato appena uscito e ricordo che era caro...
Sono d'accordo, ci sono vari pezzi che ricordano il primissimo Tim Buckley, come "Fresh hope" e "Strong commitment"...altri che mi ricordano...Arthur Lee! O sará che sto pensando ai LOVE! I due si complementavano perfettamente.
Su "Alone again or", essendo qui la prima versione del 1972, stiamo parlando di 5 anni dopo di quella dei LOVE.
Peró sí, appena piú della metá dei brani sono del 1966 e Barber John del 67 mentre il resto del 1982...essendo tutti brani acustici la veritá é che non si nota che siano passati tanti anni tra un brano e all'altro ed il disco si puó ascoltare come un album vero e proprio.

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

ciao Aldo, grazie e buon 2011..fatti sentire, tu scrivi dal Cile?
wally

aldo ha detto...

Sí,

dalla Patagonia cilena...ben lontano da tutto e in sti giorni con abbastanza tempo per leggere il blog!
Magari ti racconto di piú se mi scrvi un email.

un abrazo