
sappiamo che nacquero come scoperta del compianto Riki Maiocchi (in Inghilterra) e che presto si trasferirono in Italia come attrazione dei migliori locali del periodo, come il Piper di Roma, ma che impressione hai ancora di quell'epoca e qual'era l'atmosfera che si respirava quando iniziaste ad avere i primi successi?"
Pino Sinnone: "Sì, non ricordo bene l'anno, ma quando i Trip sono approdati in italia, subito si sono imposti con la loro grinta e musicalità d'oltre Manica. In quell'epoca dominava il beat, infatti personalmente andavo molto a sentire diversi gruppi italiani, mentre buona parte del pubblico si orientava verso gruppi stranieri snobbando la musica di casa nostra.
Io ascoltavo molto Celentano con i Ribelli, gli stessi Camaleonti di Riki Maiocchi, l'Equipe 84, I Ragazzi del sole etc ... gruppi italiani.

Ok, infatti pare che RIKI MAIOCCHI scoprì i TRIP in Inghilterra ... l'anno era il 1966, perchè subito dopo quella edizione del Cantagiro, Maiocchi abbandonò i Camaleonti ed intraprese la sua carriera da solista, purtroppo durata non moltissimo: salutiamo il grande Riki che ci ha lasciato un ricordo indelebile.
Cosa sai dirmi, invece, dei TRIP ai loro esordi? So che nella prima formazione

Suonavo con un gruppo "beat" di Torino: LE TESTE DURE, con alla chitarra BRUNO AVANZATO,al basso FULVIO TARABRA, all'organo TOMAS GAGLIARDONE, alla voce,un certo TOM (di cui non ricordo il cognome) e alla batteria il sottoscritto: componenti molto bravi e molto simpatici (Tomas Gagliardone l'organista andò poi a suonare con L'equipe 84). Ci esibivamo nei migliori locali di Torino, avevamo un buon seguito di fan: molto spesso alla fine dei concerti ci si incontrava con altri gruppi che nello stesso periodo suonavano a Torino, tra cui i New Dada, Fausto Leali,The Trip, Pier Filippi (con il quale suonava Roby Facchinetti prima dei Pooh) etc.
I Trip suonavano molte volte al Crazy club, con le Teste Dure andavamo ad ascoltarli, mi sembravano irraggiungibili, ottimo sound!
Blackmore aveva lasciato da pochissimo tempo i Trip,incontrandosi in Germania con John Lord per costituire in seguito i famosi Deep Purple.
Ricordo però che, con la formazione a tre, quasi nessun locale dava a loro

Nella estate del 1967 con le Teste Dure stavamo facendo le prove al Flamingo di Laigueglia e fui avvicinato da Billy Gray il quale iniziò a complimentarsi per come usavo la cassa della batteria. Quei complimenti mi diedero stupore e meraviglia e mi chiedevo perchè proprio a me erano rivolti. Col senno del poi ne capii il motivo: loro mi osservavano a distanza, forse perchè con il batterista Jan Broad (primissimo batterista dei Trip) erano iniziati dei disaccordi.
Un bel giorno decidemmo di affrontare un viaggio in furgone, pur con molti sacrifici e mangiando per strada solo scatolette di fagioli. Quando arrivammo finalmente a Roma, nel 1968, ci recammo immediatamente al famoso Piper Club, meta di moltissimi artisti, per chiedere una audience ad Alberigo Crocetta.

Crocetta si raccomandò con noi di dire, a chiunque ce lo avesse chiesto, che eravamo un gruppo interamente inglese. Ma come si sa il gruppo originario inglese si era già perso per strada, con Ritchie Blackmore ed Jan Broad.

In un baleno circolò la voce per tutta la casa discografica che non eravamo inglesi (a quel tempo gli inglesi andavamo molto di moda) e Crocetta fece una fatica enorme a convincere i grandi capi della RCA che io ero l'unico italiano, ma infine si convinsero e iniziammo così la prima registrazione.

Un giorno Crocetta ricevette la proposta da una casa cinematografica (non ricordo il nome) per una serie di film musicali. Il regista era Giulio Paradisi, ex aiuto-regista di Fellini. Crocetta prese la palla al balzo e ci propose come gruppo protagonista, ma senza alcun guadagno da parte nostra. Joe Vescovi, essendo il capo del gruppo, avanzò la richiesta di avere perlomeno un minimo compenso, ma la casa cinematografica rifiutò e dopo un solo film interruppe la serie. I film previsti dovevano essere una decina!

Infatti Giulio Paradisi, il regista del nostro film, approfittò del festival di Caracalla per girare le scene finali, in una atmosfera cosi entusiasmante come non l'avevamo mai vissuta: proprio una Woodstock italiana! Il progetto prevedeva che avremmo dovuto girare altri 9 film sullo stesso filone ma, per motivi economici da parte della casa cinematografica tutto si fermò.

Persino i giornalisti di allora la definirono "musica impressionistica": questo nel1970, poi circa un anno dopo arrivò "Caronte", album di cui molti brani furono composti da Joe in una villa a Cisano sul Neva (Albenga: era completamente ispirato e di notte,invece di dormire, sognava Janis Joplin o Jimi Hendrix: due fratelli americani che avevano avuto qualche scontro con la polizia (purtroppo scomparvero poco dopo, come sappiamo).
Sui brani dei Trip non ho preferenze in particolare, mi piacciono tutti i pezzi, ma forse essendo il padre del testo in italiano, ricordo molto più volentieri Una pietra colorata e Fantasia: entrambi ottennero un buon successo anche nella versione a 45 giri.
Salvatore D'Urso
Una Pietra Colorata (1970)
The Trip - Fantasia (1970)
The Trip- Two Brothers (1971)
The Trip- L'ultima Ora e Ode a J.Hendrix
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