Ero un po’ titubante ed eccitato, devo dire la verita’ quando mi si è prospettata la possibilita’ di ascoltare il nuovo disco di questa “piccola” leggenda californiana. Titubante perche’ come tanti avevo paura che fosse solo l’ennesima prova da reduci del punk rock. Averli visti dal vivo un paio di volte mi induceva a pensare positivamente al nuovo disco, dato che dal palco ti prendono a calci nel culo alla grande tutto il tempo.
Il 14 Luglio 2011 poi
 il live all'Init di Roma ha confermato le mie più rosee aspettative!   Un paio di brani, Serf City e One Nation Under Siege  erano apparsi in “Shut Up And Listen”, uno split 12 pollici del 2009 con i Burning Heads,  ultimamente compagni  di scorribande in italia.   Registrato tra l’Aprile del 2009  e Maggio 2010 negli studi californiani Exile On Mountain Street  vede finalmente
 il live all'Init di Roma ha confermato le mie più rosee aspettative!   Un paio di brani, Serf City e One Nation Under Siege  erano apparsi in “Shut Up And Listen”, uno split 12 pollici del 2009 con i Burning Heads,  ultimamente compagni  di scorribande in italia.   Registrato tra l’Aprile del 2009  e Maggio 2010 negli studi californiani Exile On Mountain Street  vede finalmente  la sua uscita nel Giugno del 2011  “The  Fastest  Kid  Alive”, anche se  già  dal Marzo 2007 i nostri due  eroi  Anthony Branderburg  (Tony Cadena o  Reflex come si fa chiamare adesso,  ma su Facebook  é Tony Bee per chi volesse contattarlo) e il buon Steve  Soto cominciano ad abbozzare i primi pezzi.   Seguito ottimale di  “Oc Confidential“ del 2005,  un album tutto sommato non malvagio, “The Fastest kid alive” ci regala 15 pezzi  ruspanti e pieni di carica punk,  quello doc californiano degli anni ’80.    Certo la pancetta del lead vocal Tony Cadena é più ingombrante di trent'anni fa, ma l’energia di allora è corretta ed inselvatichita  da robuste iniezioni  di fiele  e frustrazione del nuovo millennio ed il risultato fa quasi gridare al miracolo:
  la sua uscita nel Giugno del 2011  “The  Fastest  Kid  Alive”, anche se  già  dal Marzo 2007 i nostri due  eroi  Anthony Branderburg  (Tony Cadena o  Reflex come si fa chiamare adesso,  ma su Facebook  é Tony Bee per chi volesse contattarlo) e il buon Steve  Soto cominciano ad abbozzare i primi pezzi.   Seguito ottimale di  “Oc Confidential“ del 2005,  un album tutto sommato non malvagio, “The Fastest kid alive” ci regala 15 pezzi  ruspanti e pieni di carica punk,  quello doc californiano degli anni ’80.    Certo la pancetta del lead vocal Tony Cadena é più ingombrante di trent'anni fa, ma l’energia di allora è corretta ed inselvatichita  da robuste iniezioni  di fiele  e frustrazione del nuovo millennio ed il risultato fa quasi gridare al miracolo:  i riff e gli anthem strumentali/vocali  acchiappano alla grande, grande rabbia ed odio per i porci americani 'masters of war' sugli scudi, i nostri ‘Adolescenti’ stanno invecchiando  decisamente bene!
 i riff e gli anthem strumentali/vocali  acchiappano alla grande, grande rabbia ed odio per i porci americani 'masters of war' sugli scudi, i nostri ‘Adolescenti’ stanno invecchiando  decisamente bene!   Dopo gli ironici saluti del pezzo che apre l’album Operation Ftw, seguono come una raffica di mitra Inspiration, Wars Aren't Won, Wars Are Fought e One Nation, Under Siege, Babylon By Bomb, Too Fast, Too Loud, praticamente tutta la prima facciata del vinile. Dei pezzi restanti salverei Can't Change The World With A Song e il pezzo che chiude l’album Peace Don't Cost a Thing. In conclusione un album onesto, ben prodotto, e con ottimi pezzi: non è poco visto quello che passa il convento ultimamente. Il tutto come tradizione vuole, rigorosamente su vinile nero.
Marco Colasanti e Wally Boffoli 
The Adolescents
Learning To Swim
Orange Crush
 

 
 
1 commento:
Aggiungo che il vinile nero sono pochissime limitatissime copie non mi ricordo se 50 o 100
grazie Marcx per questa ottima recensione
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