venerdì 6 maggio 2011

IDRAMANTE: “Vite In Scatola” (2011, Autoprodotto)

Le vie che conducono a una musica italiana di qualità sono molte, a prima decade terzo millennio ormai trascorsa; artisti e band in grado di confezionare un prodotto valido a livello internazionale, che si parli di rock o di canzone d’autore, non latitano di certo, anzi possiamo dire che gli sforzi in tale direzione sono divenuti spasmodici negli ultimi anni e quasi sempre andati a buon fine, grazie anche alla consapevolezza dell’importanza di dover cercare delle location non sempre nostrane per la registrazione e produzione dei dischi. E’ il caso della band romana Idramante, che ha scelto di registrare il lato A del nuovo (secondo) lavoro “Vite In Scatola”, una sorta di doppio EP. autoprodotto, presso lo studio Electrical Audio di Chicago (a differenza del lato B realizzato all' RT Studio di Mantova): il risultato é ottimo, soprattutto nel primo, teso episodio (Fatevi Da Parte) eloquente biglietto da visita di una poetica compositiva improntata a un’urgenza emotiva e un esistenzialismo – declinato al femminile dalla brava Anna Luppi - che permea tutti gli undici episodi di "Vite In Scatola", non più tuttavia con questi iniziali toni claustrofobici, attraverso registri melodici ed espressivi molto vari e ben bilanciati. Notevole l’abilità e l’eclettismo strumentale di Massimo Minotti alle chitarre e Andrea Presciuttini alle tastiere (e chitarre), che offrono alla voce essenziale, scevra di sterili virtuosismi di Anna Luppi, il giusto viatico a liriche che non cadono mai nel banale. Massimo e Andrea si producono anche in ottime performance solistiche, nelle quali il modulo pop-rock incrocia spesso (soprattutto nel pianismo) un misurato gusto jazzistico. Che gli Idramante siano alla ricerca di una personale e nobile via nostrana alla ‘canzone’ è abbastanza chiaro: lo fanno cercando il giusto equilibrio tra comunicatività e qualità; in episodi come Adagio in re, Occhi Grandi, Vite In Scatola, Non so chi sono centrano il bersaglio rispolverando anche, in primo luogo nei tastierismi, un certo gusto ‘progressivo’ italico anni ’70. Anche l’idea di rivisitare molto sobriamente il Modugno di Ciao ciao bambina si rivela gradevole. Chiude il cd Anna Luppi in splendida solitudine, voce e tastiere, con Velocemente fragili. Un plauso a Lorenzo Modica per le immagini inquiete, a volte grate a Francis Bacon, di ‘umani’ inscatolati, profuse nel booklet del cd.
Pasquale Wally Boffoli
Idramante - Occhi Grandi (live, Roma 6 marzo 2010)

Nessun commento: