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Ecco finalmente la ristampa per il mercato italiano di uno degli album più importanti del progressive italiano: nel 1996 era stata la coreana Si-Wan Records a ad editarlo per la prima volta in cd dando il via al rilancio della formazione genovese, e nel 2003 la giapponese Arcangelo lo aveva inserito in un cofanetto dedicato all’etichetta Grog. I Picchio dal pozzo nascono a Genova da un quartetto di amici
che sono cresciuti a pane e musica: Andrea Beccari basso, Aldo De Scalzi tastiere, Paolo Griguolo chitarre, Giorgio Karaghsoloff fiati, poi tutti si alternano alle percussioni e alla voce, successivamente la formazione nel corso della sua breve storia si arricchirà di altri musicisti. Il disco uscirà solo nel 1976, anche se i quattro suonavano già da 5 anni insieme, per l’etichetta Grog, creata da Aldo De Scalzi e dal fratello Vittorio, un momento non troppo fortunato per il progressive che già sentiva sul collo il fiato delle nuove ondate punk e new wave che di lì a poco avrebbero rivoluzionato il mondo del rock e fatto precipitare le azioni del prog, ma oggi questo genere sembra conoscere una nuova vita e gli appassionati scavano avidamente alla scoperta di tesori del passato, e ben difficilmente si faranno scappare l’occasione di avere nella propria discoteca quest’opera. Ma veniamo alla musica, quella dei Picchio dal pozzo ha due padri putativi, uno é Robert Wyatt, al quale il disco è dedicato sotto il nome di Roberto Viatti, e l’altro il genio beffardo di Frank Zappa.
Il risultato è un disco in cui si respira libertà creativa, sottile ironia, mescolanza dei linguaggi: rock, free jazz, folk, etnica in una dimensione che li colloca vicini a gruppi come Henry Cow e Slap Happy o gli svedesi Samla Mammas Manna o i cechi Plastic People of the Universe. Ed ascoltarli oggi è un grande piacere, si rimane stupefatti per la grande varietà di suoni, per i continui cambi di ritmo e atmosfera, per le parti cantate, spesso filastrocche e ritornelli o recitativi, per i testi talvolta assurdi e affascinanti, per la tensione creativa
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Ignazio Gulotta
Picchio dal pozzo/Goodfellas
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