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Forse non saranno in molti ad aver sentito parlare del progetto Ex. Wave. Questo perché si tratta di un’esperienza relativamente nuova e ancora alla ricerca (o quantomeno alla scoperta) di un approdo musicalmente ben identificabile. Sto parlando di due Maestri, proprio nel senso che la formazione di Lorenzo Materazzo e Luca D’Alberto (gli Ex Wave appunto) parte da un solidissimo background accademico, che dal nocciolo stoico dell’Italia centrale (sono abruzzesi e ci tengono si sappia!) hanno unito le loro peculiarità per cercare di far nascere e maturare un disegno dall’ampio respiro sperimentale che prende vita da radici classiche. Il duo è stato subito molto apprezzato: io stessa dovetti rimanere incollata ad ascoltare tutta la loro playlist quando li scoprii su quell’ormai residuato bellico che fu il grande calderone Myspace, nel “lontano” 2008. Proprio in quell’anno furono chiamati ad aprire i concerti dei Deep Purple a Milano, i quali ne rimasero entusiasti e forse in parte ciò ha fatto sì che la storia si ripetesse quest’anno, per la data del leggendario gruppo all’Arena di Verona. Nel 2009 usciva il primo disco degli Ex(perimental) Wave, “Apri gli occhi”, un viaggio per immagini musicali che si susseguono come in una pellicola cinematografica
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A giugno di quest’anno è uscito il secondo disco degli Ex. Wave, “Plagiarism”. Interessante il discorso concettuale che c'é dietro: si potrebbe infatti pensare nell’immediatezza ad un album di cover. Invece basta scorrere la tracklist per percepire che non è la sola questione in ballo e c’è dell’altro. Viene, piuttosto, reso riconoscibile, palesato un chiaro riferimento a brani musicali, soprattutto di forte stampo pop, che gli Ex. Wave hanno preso spostandone il contenuto e ricollocandolo in un’altra area di significanza in modo da servirsene per dire la loro: la musica nell’era della sua
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Entrando nel merito musicale dell’album, i brani che mi hanno convinto di più - non penso sia un parere esclusivamente personale, ma abbastanza condivisibile - sono quelli che in qualche modo riallacciano un dialogo con il precedente album, come Ex 5. Insomma funziona laddove c’è una continuità, perché è così che va vista, non come stasi. Woderland, che vede l’intervento di Astrid Young (sorella di un certo Neil!) riesce ad aprire una porta su di un mondo fluttuante e immaginifico. Sensazione che si avverte anche durante l’ascolto di pregevoli brani quali The Dope, Supernova e Plagiarism. L’introduzione, rispetto al disco precedente, del cantato in molti pezzi è forse la scelta che ho trovato più traballante, troppo impattante, benché spiegabile (in parte) con l’intento di arrivare ad un pubblico più vasto, visto e considerato anche il passaggio di etichetta alla Sony. La Sony ha ascoltato il disco a lavoro concluso, non ponendo nessun vincolo particolare. Penso che non ce ne fosse bisogno.
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Valentina Loretelli
Foto 2 e 3 di Valentina Loretelli
Ex. Wave
Plagiarism
Glenn Gould Is Alive
1 commento:
Vorrei fare delle precisazioni e rettifiche sulla mia recensione: gli Ex. Wave confermano che la Sony ha ascoltato il disco a lavoro concluso, non ponendo nessun vincolo particolare. Astrid è la sorella di Neil e non la figlia. L'artista Lopez è nato a Teramo quindi anch'egli abruzzese.
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