# Consigliato da DISTORSIONILa ragione per la quale questa recensione vi giunge con un ritardo di una quindicina di giorni non e’ dovuta tanto al mio piccolo break nella piovosa campagna inglese, quanto al fatto che non sono riuscita a staccarmi dall’ascolto ininterrotto di questa sublime doppia raccolta. Penso di aver ascoltato “Yours Truly” una trentina di volte e vi potrei anche cantare i pezzi a memoria, ma forse è meglio di no.
Sono anche diventata negli ultimi anni seguace del culto di Woven Hand, l’attuale progetto del cantante David Eugene Edwards. David Eugene Edwards è stato educato tra gli evangelisti e gli ancor meno liberali nazareni e da ragazzo, di nascosto dal suo nonno predicatore, ascoltava artisti come Gun Club, Joy Division e Nick Cave, ritrovando nei loro testi e nelle loro musiche la stessa dose di potenza, di realismo della liturgia ecclesiastica.
La voce di David Eugene è altrettanto penetrante e magnetica, racconta la lotta tra il bene e il male e incita alla fede per sperare in una possibile redenzione. Testi con atmosfere cupe e inquietanti con molti riferimenti all’antico testamento. Una voce resa ancora più intrigante dall’uso di microfoni filtrati, che incolla l’orecchio alla cassa o alla cuffia anche del più ateo. David Eugene e’ anche un talentuoso musicista che alterna con estrema facilità chitarra, lap steel, banjo, varie concertine, ghironda, armonica a bocca. E non da meno sono i musicisti che hanno alimentato per più anni i 16 Horsepower: Jean Yves Tola alle percussioni e piano, Pascal Humbert al basso (che accompagna anche il progetto Woven Hand in tour).
Un southern rock con influenze bluesgrass, balcaniche, country, post rock che ti fa sentire il calore delle tue radici ma non ti fa scordare che, se non hai fede, c’e’ l’inferno che ti aspetta. Questo doppio vinile giunge come un piccolo tesoro per quelli che come me, per distrazione stavano inseguendo altri pianeti musicali alla fine degli anni 90. La prima parte e’ una raccolta di brani scelti dai fans tramite un questionario on line. Delle piccole gemme musicali pescate da tutta la loro discografia come le nervose Splinters, For Heaven’s Sake, Clogger, I have seen what I saw e le dolci Poor Mouth, Cinder Alley, Strawfoot. La seconda include delle pepite introvabili o fuori stampa, delle radio session e varie cover tra cui: Bad Moon Rising dei Myriam Bardino
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