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La serata conclusiva del festival romano si preannucia, almeno per me, molto appetitosa. Si comincia con gli ascolani Rock’n’roll Class. Conoscevo di loro solo 2 pezzi apparsi sulla compilation della Hate Records
“Punk Rock-First Italian Punk Contest” datato 1998. Solo 2 pezzi ma 2 autentiche gemme grezze. Pensavo fossero spariti nell’oblio, invece eccoli qua pronti all’attacco.
Una sequenza micidiale di calci nel didietro:
Good Kill, Water Low, fino ad arrivare alle cover di
Vargiu’ & The Haters, O’ Skreek It Up anch’essa presente in quella compilation sopra citata, e dei The Kids
Bloody Belgium, preceduta dalla splendida
Rock’n’roll Class che, assieme a
Holocaust sono i pezzi che aspettavo di riascoltare. Promossi a pieni voti.
Rimandato a settembre è invece il gruppo che prosegue la serata ovvero gli albionici The Roolettes. Avevo ascoltato delle cose sul web e un pochino mi avevano entusiasmato. Gia’ dall’iniziale trittico
Trouble Girl, Lovin You Too Much, e
Cigarettes Breakdown quell’entusiasmo é andato scemando. I Roolettes mi danno un senso di monotonia e noia che tranne qualche guizzo geniale tipo
Down The Street, ovviamente niente a che vedere con il pezzo di stoogesiana memoria,
Allright, e
Summer Fun 2 piacevoli brani per punk pop lovers, non hanno nient’altro da offrire.
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Infine arrivano sul palco i nostri eroi. Dal Belgio i The Kids. Autori di un esordio al fulmicotone nel 1978
“The Kids” seguito sempre nello stesso anno da
“Naughty Kids” furono tra le prime band europee a diffondere il nuovo credo. 2 pietre miliari del punk rock che vi invito a scoprire o riscoprire. Andarono avanti con un discreto successo soprattutto in patria finche nel 1985, dopo aver fatto uscire altri 3 album di infima qualita’si sciolsero. Nel 1996 si rimisero assieme per lavorare sulla colonna sonora del film belga
'Dief'. Da allora non hanno mai smesso di suonare e stasera me li ritrovo davanti in splendida forma. Il simpatico e pelato cantante Ludo Mariman ci saluta e senza tanti fronzoli inizia a percuoterci sonoramente.
No Work, Bloody Belgium Money Is All I Need, Naughty Boys. Il pubblico presente in sala è in delirio e io sono quasi commosso vedere tutti questi under 30 conoscere tutti i loro pezzi a memoria. La loro
God Save The Queen No Monarchy, I Don’t Care, e una cover ramonizzata del classico dei Wire
12XU. Intanto sotto il palco e’ il delirio, vedo gambe per aria e gente che vola da tutte
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le parti appena parte
I Wanna Job In The City.
Con
Baby That’s All Right e l’anthem
Fascist Cops purtroppo finisce per me la serata. Me ne vado a malincuore, ma come arrivo in auto piazzo subito il loro cd nello stereo per continuare ad ascoltarli. E sapete una cosa? Da quella sera non sono riuscito piu’ a toglierlo.
Marco Colasanti
Foto e Video di Marco Colasanti
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