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Permanent Vacation, Stranger Than Paradise, Down By Law, Mistery Train, Night on Earth
Pt. 2 (1995-2009): "Del mondo ho perduto ogni traccia"
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Il capolavoro Western Psichedelico che vede Johnny Depp come protagonista forse non avrebbe avuto la stessa capacità di penetrare a fondo nell'anima dello spettatore senza il contrappunto emotivo suscitato dalla chitarra onirica di Neil Young. Il rocker canadese realizza un piccolo gioiello, improvvisando su di un pre-montato senza aver visto in precedenza il film; è lui stesso spettatore per la prima volta. La sua interazione estatica e fluida provoca una profonda sinergia con il bianco e nero scelto da Jarmusch. La distorsione della sua chitarra impressionista copre l'intera gamma dinamica disponibile mantenendosi principalmente sul registro medio e basso, mentre attraverso l'uso massiccio di delay, reverbero e leva del tremolo amplifica ancora di più l'effetto allucinogeno del film.
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L'album si lascia apprezzare a distanza dalla visione che accompagna, calandoci in un clima edificato tanto dai fotogrammi trasmutati dalla memoria che dagli elementi personali rievocati dal proprio immaginario; il viaggio continua ... Jarmusch afferma
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E quasi come per ricambiare il favore, nel 1997 Jarmusch realizza 'Year Of The Horse', un documentario sull'attività live di Neil Young assieme alla sua band Crazy Horse. Una curiosità: in Dead Man è presente anche Iggy Pop nel ruolo di una vecchia signora non proprio raccomandabile.
Playlist: Neil Young – Dead Man
Ghost Dog (1999)
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Il tema di apertura è affidato allo strumentale Raise Your Sword, in cui un sottile spleen affiora e fluisce sul beat minimale dai richiami "abstract". Il brano, uno dei migliori, viene poi ripreso col titolo Samurai Showdown, nel quale il rapping di RZA ci accompagna nei titoli di coda. Interessante anche Funky Theme, presente nella colonna sonora come strumentale, mentre nell'album prende il nome di Strange Eyes e ci viene servito con il feauturing di Sunz Of Man , 12 O' Clock e Blue Rasberry. RZA è, tra l'altro, anche un membro del collettivo Wu Tang Clan, che deve il proprio nome a Shaolin & Wu Tang, un film cinese del 1981 basato sulla spettacolarizzazione dei combattimenti Kung-Fu. Ed è tutto il Clan a firmare il minaccioso Fast Shadow, un altro dei pezzi più interessanti della colonna sonora. E come spesso avviene nelle produzioni di Jarmusch, nella pellicola sono presenti alcuni brani che probabilmente il regista deve aver ascoltato in fase di preparazione. Il primo è Armagideon Time (1978) di Willie Williams, uno dei brani più popolari in ambito roots-reggae e ripreso più volte e con nomi diversi da backing-bands giamaicane, come ad esempio The Sound Dimension, e in seguito coverizzato dai
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Il secondo è Nuba (1979), brano dal forte potere evocativo del batterista avant-jazz Andrew Cyrille assieme al sassofonista Jimmy Lyons. Da notare che l'album omonimo è stato inciso per l'etichetta italiana Black Saint.
Per finire, il pezzo Cold Lampin With Flavor di Flavor Flav, dall'album "It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back" (1988) dei Public Enemy, viene canticchiato nel film almeno un paio di volte dallo stesso mafioso che accosta il nome Ghost Dog alla cultura hip-hop.
Playlist:
RZA – Opening Theme (Raise Your Sword)
RZA ft. Sunz Of Man, 12 O' Clock & Blue Rasberry – Strange Eyes
Willie Williams – Armagideon Time
Coffee And Cigarettes (2003)
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Da qualche parte in un bar della California, Tom Waits e Iggy Pop sono impegnati in piccole provocazioni reciproche tanto che alla fine faticano a salutarsi amichevolmente.
In un altro bar, i fratelli Jack e Meg, ovvero The White Stripes, cercano di capire che cosa è andato storto nel loro esperimento con la Bobina di Tesla. Nikola Tesla viene descritto (giustamente) da Jack come uno scienziato rivoluzionario il quale, tra l'altro, vedeva la Terra come un conduttore di risonanza acustica, intuizione che verrà riportata anche nell'ultimo episodio. Altro bar, presumibilmente a New York; GZA e RZA del Wu Tang Clan si imbattono in Bill Murray al quale consigliano un rimedio per la tosse a dir poco drastico. Durante l'incontro di due incerti cugini viene reso un piccolo omaggio a Spike Jonze, autore e regista di videoclip per Beastie Boys, Bjork, Sonic Youth, Chemical Brothers e molti altri. 'Mystery Train' viene poi
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Playlist:
Iggy Pop – Louie Louie
Funkadelic - Nappy Dugout
The Skatalites - Nimblefoot Ska
Broken Flowers (2005)
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Musica davvero unica quella di Mulatu; jazz, latin, funk, psichedelia garage ed elementi della tradizione etiope (ma sono rintracciabili anche influenze roots-reggae) convivono in una miscela irresistibile; grooves e temi che suonano come un richiamo ancestrale proveniente dalla madre dell'umanità, quella parte dell' Africa dalla quale proveniamo tutti. Probabilmente Jarmusch ne dev'essere rimasto affascinato ascoltando il 4° volume della preziosa collana "Ethiopiques" (Buda Musique),
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I brani scelti da Jarmusch sono dei grandi classici di Astatkè e provengono dal periodo a cavallo tra la fine degli anni 60 e la prima metà degli anni 70.
Yekermo Sew, Yegelle Tezeta e Gubelye fanno da contraltare all'apatica disillusione da cui è afflitto il protagonista Don Johnston, un Don Giovanni in declino interpretato da Bill Murray, fornendogli il "motore" emotivo di cui ha bisogno per trovare un senso alla propria vita ("musica che scalda il cuore") per poi
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E' alquanto significativo, in questo senso, che la presentazione in primo piano di Yekermo Sew avvenga subito dopo il Requiem op.48 di Gabriel Fauré, quasi ad assolvere ad una funzione salvifica per l'anima del protagonista. Winston (Jeffret Wright), l'amico che sprona Don a cercare il figlio e che provvede a tutti gli aspetti del viaggio (musica compresa), nutre una specie di venerazione per Astatké tanto da averne una raffigurazione nel soggiorno di casa, tra icone sacre copte e Leoni di Giuda. Coerentemente con la profonda influenza che la storia etiope ha avuto sul Rastafaresimo in Jamaica, Winston è anche un amante del roots-raggae: El Bang Bang di Jackie Mittoo e Ride Your Donkey ad opera di The Tennors sono sicuramente frutto di una scelta ricercata in linea con l'inclinazione underground di Jarmusch. Rimanendo ancora in ambito black, la sera prima di intraprendere la sua ricerca, Don ascolta in solitudine I Want You di Marvin Gaye. Ha di fronte a sè un bicchiere di champagne che non beve come se volesse "brindare" assieme ai fantasmi del proprio passato. Il brano in questione (1976) è la title-track dell'album che ha segnato una leggera svolta di Marvin Gaye verso ambiti più pop.
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Spostandoci su territori propri del rock, ci imbattiamo nei Brian Jonestown Massacre, gruppo seminale e ultra indipendente tanto da non aver mai concesso nulla al mainstream discografico; dai numerosi fuoriusciti dalla band sono nati tanto i Black Rebel Motorcycle Club quanto i Dandy Warhols. La figura di "loser" del leader Anton Newcombe, descritta nel documentario 'Dig!' Vincitore del Sundance Festival del 2004, non deve aver lasciato indifferente Jarmusch che inserisce il brano Not If You Were The Last Dandy On Earth nella playlist del film.
Scendendo ancora di più nei sotterranei, parallelamente con le vicissitudini del protagonista, troviamo gli Sleep, stoner-metal band molto influente nella scena metal underground agli inizi dei '90. "Dopesmoker" è il loro lavoro più difficile; un cupo brano lungo più di un'ora che ha avuto molte difficoltà di pubblicazione ma che ha fruttato al gruppo la moltiplicazione delle
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Le parole svaniscono,
parole un tempo così chiare,
solo delle eco che attraversano la notte.
Le linee sul mio volto,
tracciate un tempo dalle tue dita,
sbiadiscono il riflesso di ciò che è stato.
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Ogni stagione ha una fine.
Si, per Don una stagione, quella dei mille amori, si è conclusa; ora si trova dolorosamente solo a fare i conti con le macerie di quel passato che riempiono la vacuità del presente, frutto di quelle scelte che lo hanno condotto al declino.
Gli ultimissimi minuti dei titoli di coda sono musicati dal secondo brano a firma The Greenhornes; si tratta del notturno, ruvido ma dolce strumentale Unnatural Habitat.
Playlist:
Mulatu Astatké – Yekermo Sew
Mulatu Astatkè – Yegelle Tezeta
Mulatu Astatké – Gubelye
The Greenhornes – There is An End
The Limits Of Control (2009)
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'The Limits of Control' prende in prestito la forma canzone, la destruttura fornendo il canovaccio per un'improvvisazione onirica e minimalista lungo un'introduzione, tre movimenti (tre luoghi) e una coda finale. Un brano acido, ammaliante, dalle venature blues e flamenco, increspato da distorsioni fuzz in grado di elevarne l'emotività. L'attacco al cuore del mainstream avviene intenzionalmente senza un piano predefinito, lasciando che le note risuonino naturalmente senza limiti, fino a ricomporre dei quadri che possano fungere a loro volta da ispirazione e simboleggiare l'intuizione al tempo stesso, come in un'infinita e circolare danza di particelle. Jarmusch non crede che le cose accadano per puro caso, ma altresì crede nelle contraddizioni. Il suo è un cinema dell'amore
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Descrivendo la musica della band giapponese di rock sperimentale Boris, presente nella tracklist con 5 brani (due dei quali assieme agli statunitensi Sunn O))), altra realtà sperimentale tra drone-metal e ambient-noise), Jarmusch afferma: " Ciò che è davvero notevole è che quando suonano dal vivo lo fanno come dei musicisti jazz, non strutturalmente o musicalmente, ma nel
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Pionieri delle commistioni tra il doom-metal e la drone-music (incorporando recentemente anche elementi jazz e country), i musicisti di Seattle vantano la collaborazione di un ruvido Bill Frisell nel brano Omens And Portents 1 The Driver; sembra quasi scontato che sia stato proprio questo mood torrido da "resa dei conti" a permeare l'immaginazione di Jarmusch nel girare le ultime scene. Veniamo ora ai Bad Rabbit, trio formato da Carter Logan, Shane Stoneback e dallo stesso Jim Jarmusch. Il Bianconiglio che sgranocchia peyote è, per dirla con le stesse parole del regista, una slo-motion psychedelic rock'n'roll band. Pongono la firma sull' intro del film e su due ottimi
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Playlist:
Boris With Michio Kurihara - Fuzzy Reactor
Earth And Bill Frisell - Omens And Portents 1 The Driver
Bad Rabbit – Sea Green Sea
Talegon De Cordoba And George Rodriguez - El Que Se Tenga Por Grande
Aldo De Sanctis
Fonti:
The Jim Jarmusch Resource Page
Il cinema di Jim Jarmusch e il jazz
Cinemagnolie
Cineclandestino
The Playlist
Wikipedia
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