
Un lunedì piovoso, umido e caldo ha fatto da sfondo al concerto barese dei Title Tracks, ultima "trovata" della Dischord di Ian MacKaye. Li avevamo intervistati telefonicamente in diretta radiofonica qualche ora prima e non avevano la minima idea di quando dovessero arrivare a Bari per il concerto. Un buon inizio, un tipico atteggiamento da americani on the road che seguono disincantati e sognanti lo scorrere delle proprie esistenze. Coraggiosi a farsi 2000 km in tre giorni, da Verona a Bari con sosta a Pescara, per suonare davanti a 50 persone. Peraltro la Taverna Vecchia del Maltese è da sempre palcoscenico per perdenti e genialoidi incompresi del rock. Il power trio, sapientemente guidato dall'ottima chitarra di John Davis (ex Q And Not U, band di

punk-funk sempre su Dischord, a cavallo del millennio), recupera con garbo e senza scopiazzature suoni power pop, post-punk e persino mod, permeandoli inevitabilmente di stacchi e dissonanze made in D.C. - la loro città. Per chi conosce il punk di Washington, è come ascoltare i Minor Threat o i Faith che eseguono cover di Jam e Knack. Concerto non difficile in sé, ma per il patrimonio genetico che la band si porta dietro.
Sheep Black Every Little Bit Hurts(Live on KEXP)I Stand Accused (Live on KEXP)MySpaceTitleTracksDischordTitleTracks
Nessun commento:
Posta un commento