
Nati come backing band dei concerti di Jason Collett (Broken Social Scene) il quartetto di Toronto si cimenta in un disco che mostra sin da subito una band capace di scrivere belle canzoni pop con notevoli arpeggi di chitarra, pianoforti da fumosi locali newyorkesi, cori sognanti e pulite linee di basso.
“All I wanna do is clap/all i wanna do is sing” cantano in Kindergarten ed è proprio la sensazione che si ha ascoltando questo disco, la voglia di battere le mani e cantare in gruppo e gli Zeus sin dall’inizio (How does it feel) non sembrano voler nascondere il fatto che “Say Us” è un disco pop.

“Say us” ha un approccio sorridente che mi ricorda il sound di bands degli anni’70 (certamente, a volte, il suono ha un pò troppo marcata l’idea del già sentito di gruppi come Kinks, Beatles, The Band e Beach Boys o dei più attuali Arcade Fire) ma con un tono più muscolare che personalmente me li eleva rispetto alla media di molte delle bands della scena di Toronto e aggiunge un’altra piccola gemma nel giardino della Arts & Crafts.
Dal loro sito, gli Zeus parlano di un “desiderio di toccare un anima ed elevare uno spirito: direi missione compiuta!
Ubaldo

Zeus - "Marching Through Your Head" Arts & Crafts
How Does It Feel
Fever Of The Time
Greater Times On The Wayside
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