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Mi piace pensare che per tutto questo tempo abbia passeggiato osservando e ascoltando tutto ciò che aveva intorno.
Divenuto ormai un' icona per il folk-indie americano il texano Sam Beam si è man mano ricucito un posticino lì tra i personaggi più importanti del decennio scorso. Tutti almeno una volta dovrebbero ascoltare un disco come "Our Endless Numbered Days" (2004).
Dopo "The Shepherd's Dog" (2007), una serie di Live e raccolte ecco a noi "Kiss Each Other Clean" l'ennesima svolta musicale di Iron & Wine.
Il nuovo album 'suona come la musica che si ascoltava nell'auto dei genitori' dice Sam Beam.
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Ce lo dimostra con "Kiss Each Other Clean", un disco ricco, brillante nelle sfumature e nelle sovraincisioni, variegato nei colori e nella strumentazione.
Walking Far From Home è il migliore inizio possibile. Me And Lazarus è un funky blues dalle venature jazz. Tree By The River è un inno alla gioia.
Monkeys Uptown e Rabbit Will Run profumano di Africa. Big Burned Hand trasuda
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Your Fake Name Is Good Enough For Me, che chiude l'album, è a dir poco meravigliosa.
In sintesi "Kiss Each Other Clean" è un lavoro splendido, il miglior ritorno per Iron & Wine, un disco dove si possono sentire i raggi del sole che ti accarezzano senza mai scottarti.
Michele Passavanti
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