giovedì 26 agosto 2010

LEIGHTON KOIZUMI : Graveddiger V, The Morlocks ... la leggenda continua -- by Wally Boffoli

Alla vigilia del concerto torinese dei Morlocks e subito dopo l'uscita ufficiale del loro nuovo lavoro PLAY CHESS ho tracciato (sperando farvi cosa gradita) la tormentata storia di LEIGHTON KOIZUMI, una vera e propria leggenda della scena garage-punk internazionale attraverso le vicende dei GRAVEDIGGER V, dei MORLOCKS, la loro discografia ed un'intervista del 1987 (W.B)


La straordinaria avventura di Leighton Koizumi inizia a San Diego nel 1983 con il chitarrista Ted Friedman ed i The Gravedigger V, in pieno garage-revival californiano, mentre a New York cominciano a farsi largo Chesterfield Kings e Fuzztones. A differenza di altre bands californiane come i Tell Tale Hearts e gli Untold Fables i G.5 pur eseguendo molte covers non condividevano sino in fondo l’estetica dell’imitazione pedissequa delle garage bands dei sixties: nella brevissima vita della band Leighton fece subito terreno bruciato intorno a sé con il selvaggio screamin’-style che imperversava nelle sue interpretazioni, per non parlare del campionario di echoes, feedbacks e fuzz della chitarra solista di Ted Friedman. Gli inizi erano stati quasi disastrosi, i loro shows lasciavano molto a desiderare: Shelly Ganz degli Unclaimed che assistette alla loro prima esibizione durante un party disse che era la prima band che riusciva a sbagliare gli accordi di Wild Thing; eppure ne avevano passato di tempo ad esercitarsi su quel classico come su Gloria.
Con l’aiuto di Ron Rimsite, artefice della fanzine garage 99th Floor progredirono in poco tempo sino ad attirare l’attenzione del guru della scena garage californiana Greg Shaw che produsse nel 1984 per la Voxx il loro primo album All Black And Hairy, divenuto negli anni un’icona per gli appassionati del punk-garage di ogni nazionalità.
All Black And Hairy conteneva alcune covers come il brano omonimo del leggendario Screaming Lord Sutch, una delle influenze di Leighton , Night of the Phantom(Larry and the Blue notes) ma anche dei brani scritti di loro pugno come Stoneage Stomp, She’s a Cure, She’s gone.
Nel 1987, sempre per la Voxx e prodotto da Greg Shaw uscì The Mirror Cracked, una compilation di prove in studio e live che Leighton rinnegò totalmente affermando che era stata una trovata di Greg Shaw per incassare denaro sfruttando la loro immagine.
Quando esce il loro primo ed unico album in studio i Graveddiger V non esistono più e The Morlocks sono già realtà: incidono nel 1985 Emerge per la newyorkese Midnight Records di Jordan Tarlow (ex Outta-Place) che sarà ristampato nel 2008 da Area Pirata, suonando su una strumentazione dei Tell-Tale Hearts semidistrutta durante un loro concerto a San Francisco due giorni prima.
Emerge mostra una band indirizzata verso sonorità garage più intricate, infuocate quasi per nulla revivalistiche: le dissolute In The Cellar, 24 Hours Every Day, Born Loser, sino all’originale One Way Ticket hanno in carico un vocalist già abbondantemente sguaiato, che due anni dopo dichiarerà senza peli sulla lingua in un’intervista ad un noto rock-magazine italiano
'...il garage per i Morlocks non é quello di Los Angeles: lì è divenuto un gigantesco fashion show di gente in camicie paisley e beatle-boots; la mia band é profondamente influenzata dagli Stooges, Mc5, dal Detroit sound e dalla violenza chitarristica; i Morlocks credono nel chaos, nel rumore, nella violenza. La stessa cover di I Got A Right degli Stooges che eseguiamo sta a testimoniare che il nostro sound é noise fondato su una concezione di rock censurabile, duro e null’altro! I Gravedigger V invece erano fans degli Who e delle sixties bads texane, Stoics and Elevators '.
Ron Rimsite scriverà nel numero 7 (85-86) di 99th Floor che i Morlocks erano la più grande band garage del mondo, che in quei mesi aveva assistito in alcuni clubs di Los Angeles ai loro shows selvaggi ed incredibili: aveva sentito ragazzi eccitati dire che erano la più grande band live dopo gli Stooges.
Dopo l’incisione di Emerge i Morlocks si trasferiscono a San Francisco: San Diego era troppo piccola ed opprimente ed il loro sound non era compreso; a San Francisco la gente era molto più open-minded e il garage privo di compromessi dei Morlocks poteva estrinsecarsi senza problemi.
La dimensione live è la più consona ad esprimere tutte le potenzialità di un performer così carismatico e così Submerged Live registrato a Berkeley nel 1986 ma stampato dalla Epitaph di Brett Gurewitz nel 1988 è il primo di una serie di live albums: registrato molto bene, contenente alcune covers diventate dei classici delle performances infuocate dei Morlocks: il r&b cadenzato Get out my life Woman(A.Toussaint), la dura Leavin’here (Holland/Dozier/Holland), Your body not your soul(Cuby & the Blizzards); ma ci sono anche gli originali Different World, lenta ed oscura e My Friend the Bird il brano più rappresentativo dell’inquietante, sottile ispirazione dark-garage dei Morlocks.
Anche il terzo album è dal vivo, tra 1986 ed il 1988 in San Diego, Los Angeles e Berkeley con esiti alterni ed esce per un’etichetta croata, la Listen Loudest nel 1991: Wake Me When I’m Dead, titolo oscuro ed emblematico mette in mostra una bella sfilza di brani ‘deep sixties’ da violentare; You Mistreat Me(Outsiders) Born Loser (Murphy & the Mob), Cry in the Night(Q 65), Double Decker Bus(Count V), By my Side (Elois), Superstupid (Funkadelic) ...sì perché Leighton non si cruccia di dichiarare
amo il funk e la sua carica sessuale, sesso e violenza! Ma prediligo ascoltare il rock australiano: Radio Birdman, New Christs, New Race…senza dimenticare i Motorhead ma soprattutto i Rolling Stones, la mia band preferita in assoluto’. Ed aggiunge sfacciatamente ’ …i Morlocks sono molto diversi dai Graveddiger 5: quelli erano ragazzi stupidi ansiosi solo di avere i loro stivaletti alla Beatles, i Morlocks rappresentano la parte violenta del rock&roll. Per questo io non amo i Tell-Tale Hearts…che senso ha cercare di essere i nuovi Pretty Things? Questa mentalità, questo modo di suonare è infantile, noioso! '.
Wake Me When i’m Dead contiene anche un brano firmato da Leighton ed altri autori, You Must Not Be Seen As I Am, singolo uscito insieme a She’s My Fix nel 1987, brano complesso e torturato che dimostra quanto fosse elastica ed onnivora la concezione del garage da parte di Leighton e c.; ed inaspettatamente una versione apocalittica di Nile Song dei Pink Floyd (More soundtrack).
I motivi per cui i Morlocks non tornarono in studio in quegli anni, incidendo però molti live furono i problemi che ebbero con le droghe: sempre in quell’intervista del 1987 Leighton affermò che ne avevano provate di ogni tipo toccando il fondo, ma che finalmente se ne erano (più o meno) liberati. Scompare dalla scena garage per molto tempo mentre gira la voce che era stato ucciso dall’aids durante gli anni ‘90 : invece riappare in forma a San Diego agli inizi del nuovo millennio, portando avanti per breve tempo un nuovo progetto, i Featherwood Junction con i quali suonerà molto dal vivo. Nel 1997 la fiamma della leggenda Morlocks era stata ravvivata dalla pubblicazione della Voxx di un loro live del 1985 a San Francisco: Uglier Than you’ll Ever Be!
In realtà si deve lavorare parecchio di immaginazione sulla validità dello show perché la registrazione lascia molto a desiderare: oltre gli ormai classici My Friend The Bird, Get Out My Woman, Leavin’ Here, appaiono delle rivisitazioni selvagge di The K, I Need You (Kinks), Outside Looking In (Bad Roads’ Too Bad), When The Night Falls (Eyes), I Got Nightmare (Q 65).
Nel 2004 Leighton, dietro sollecitazione dei suoi incalliti fans italiani fa la sua apparizione proprio qui da noi accasandosi con l’Ammonia Records ed i tre ottimi punk-garagers Tito and the Brainsuckers: con loro come backing band torna in studio dopo la bellezza di 17 anni dimostrando di non aver perso assolutamente smalto ed energia; When The Night Falls e le successive apparizioni live italiane rappresentano la sua magnifica resurrezione reimponendo Leighton Koizumi all’attenzione di addetti ai lavori e fans indefessi. Tredici i brani, tutti sixties-covers rivisitate dal nostro con rinnovata carica animale e suonate da Tito e c. davvero con una grinta unica. Spiccano per energia superiore Milkcow Blues (Chocolate Watch Band), No Friend Of Mine (The Sparkles), Born Loser (Murpy and the Mob) ma soprattutto una No Fun carica e deviata che non ha nulla da invidiare ad Iggy. Notevoli anche le lente Signed D.C. (Love) e When The Night Falls con un lungo e psichedelico solo finale di Tito Lee.
Quattro anni dopo (2008) la rinnovata formazione dei Morlocks entra in studio con due chitarristi validissimi, Lenny Pop e Bobby Bones: con loro ed una sezione ritmica da urlo (Marky:drums e Nic Jodoin: bass) Leighton Koizumi aggiunge un ennesimo mattone alla sua leggenda incidendo per l’eccellente etichetta garage italiana Go Down Records Easy Listening For the Underachiever, che per dinamicità e feeling è qualche gradino al di sopra di When The Night Falls. In Dirty Red, Sex Panther, Cat (on a hot thin groove) dimostra davvero di essere rimasto l’ultimo performer dell’oltraggio prodotto dal rock contemporaneo: il suo repertorio ormai collaudato e sempre contagioso di urla strozzate e singulti volgari con cui strapazza le performances fanno buona compagnia (se non surclassandolo a volte) a quello dell’altro redivivo delle scene Iggy Pop. Eccezionali anche le due versioni (studio-live) di You Burn Me Out, con un riff micidiale che farebbe stramazzare al suolo un elefante, e l’interpretazione perversa di Leighton dell’immortale Teenage Head (Flamin’ Groovies).
Arriviamo così ai giorni nostri ed al nuovissimo disco in studio dei Morlocks Play Chess, presentato ufficialmente agli addetti ai lavori e pubblico il 25 Agosto 2010: Play Chess mostra un volto inedito di Koizumi, ma vi rimandiamo a questo punto alla recensione estesa apparsa
su Music Box.

WALLY BOFFOLI

http://www.youtube.com/watch?v=mOCQCM7UIlg&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=r88lquSqOJs&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=aV65njH7WTY
http://www.youtube.com/watch?v=yxprSAfC6Fo&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=WHLXhQMu3ds
http://www.myspace.com/themorlocks
http://web.tiscalinet.it/wrongway/leighton/index.htm
http://www.ammoniarecords.it/ita/discografia/Leighton/Leighton_when.htm

Gravedigger V discography:
All Black And Hairy; LP (Voxx, 1984)
The Mirror Cracked; LP (Voxx, 1987)
All Black And Hairy / The Mirror Cracked; two-fer CD (Voxx/Bomp, 1994)

Morlocks Discography
Singles:
She's My Fix/You Must Not Be Seen As I Am 7" (Earache, 1989)
Under The Wheel/Hurricane A' Coming 7" (Iloki, 1991)
I Don't Do Funerals Anymore/Nightmares 7" (Dirty Water, 2008)
Albums:
Emerge LP (Midnight, 1985) (Rist. da Area Pirata, 2008)
Submerged Alive LP (Epitaph, 1988)
Wake Me When I'm Dead LP (Listen Loudest, 1991,Croatia)
Uglier Than You'll Ever Be! CD (Voxx, 1997)
Easy Listening For The Underachiever CD, LP (Go Down Records, 2008)
Play Chess (Popantipop, 2010)

Leighton Koizumi (with Tito & The Brainsuckers): When The Night Falls (Ammonia Records, 2004)

6 commenti:

Cosimo ha detto...

Ottimo!!!

Anonimo ha detto...

Good Afternoon

Awesome post, just want to say thanks for the share

Anonimo ha detto...

Hello

Thanks for writing this blog, loved reading it

Anonimo ha detto...

hi, new to the site, thanks.

Ramblin Erikk ha detto...

La Newyorkese Midnight non era l' etichetta di Jordan Tarlow, ma di JD Martington! Il futuro Fuzztones Tarlow, ovviamente, avrebbe suonato con i Morlocks nell' 86/87. "Submerged Alive", a quanto pare, era un "fake live", non un vera e propria incisione in presa diretta ma registrazioni di studio con overdub di ambience "live".

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

grazie Erikk per le puntualizzazioni