

Un periodo quello della prima metà anni novanta non proprio favorevole per queste sonorità (non si era ancora il pesante eco provocato dal grunge) che infatti troveranno una, seppur breve e modesta "rivincita" a partire dalla seconda metà, proprio grazie a band come gli Oblivians, con una fortissima attitudine lo-fi. Christina, il pezzo d'apertura è una vera e propria dichiarazione d'intenti: desperate rock'n'roll al limite del noise (Part of your plan) o perlomeno in perfetto equilibrio. Qui il country ed il blues trovano nuova forma, si potrebbe quasi azzardare un paragone con Jon Spencer and the Blues Explosion, se non fosse che il trio di Memphis suona decisamente più grezzo (You Fucked Me Up You Put Me Down) ed in bassa fedeltà (Do the milkshake). Inoltre è totalmente privo di qualsiasi tentativo di intellettualizzazione tipicamente urbano e metropolitano (New York).

Però troviamo lo stesso sudore (forse anche di più) e la stessa energia (se non raddoppiata). Un'atteggiamento ovviamente sudista. Ma in quale altro modo si può suonare il rock'n'roll? She's a hole è il classico che farà sempre scatenare il pubblico, così come Bad man. A questo disco ne seguirà un terzo ed ultimo, l'ottimo "Play 9 Songs With Mr. Quintron" (1997, Crypt). Tre albums quindi, proprio come i Gories e quindi il rompete le righe!
Tuttavia i componenti delle rispettive bands proseguiranno con vari progetti: Dirtbombs, Demolition Doll Rods e per quanto

Andrea Fornasari
ObliviansMySpace
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