venerdì 15 ottobre 2010

Folk, Acid Folk, Prog Folk e dintorni: artisti e brani scelti e commentati da Walter Pasero

Agincourt - When I Awoke (Fly Away: 1970/Merlin HF3)
Inglesi. Brano capace di evocare nell’ascoltare una sensazione di autentica immersione onirica. La song è sostenuta, fin dall’inizio, da un mesmerico tappeto sonoro folk/psych. Il brano racconta di un sogno, di una fiaba dai quali non vorremmo mai risvegliarci. L’intro accarezza e suggestiona la sensibilità dell’ascoltatore: ci si ritrova immersi totalmente dentro il brano, cullati magicamente dal delicato intreccio di voci.
La canzone unisce splendidamente la matrice folk con quella più psych fino a raggiungere un equilibrio apollineo, mai sopra le righe.
E’ impossibile così non farsi trasportare da quell’ondeggiare sonoro che pulsa lungo tutto il brano: il risultato del prezioso contributo di particolari strumenti
come la chitarra acustica, l’organo, il mandolino etc..
Imprescindibile momento di ascolto.


Mourning Phase - Smile Song (Mourning Phase:1971/Private Pressing - n/a)
Brano di chiara matrice folk/rock. Caratterizzato da un bell’intreccio tra voce femminile e maschile che crea un ritmo piacevole e ben sostenuto, senza cadute di tono, e un andamento imperioso, ricamato da gradevoli spunti medioevali.
La canzone evoca momenti di serenità, sorrisi sul viso, reciproci sguardi, il tutto contornato da un tratto di malinconia di fondo.
Essa non si nasconde dietro il ritmo sostenuto del brano.
Soffermiamoci, a proposito della malinconia, sulla splendida cover del disco. L’atmosfera folk-rock è predominante per tutto il brano. Momento non eccezionale, ma di indubbio interesse e meritevole di un ascolto più che superficiale.
Trattasi ancora di 'private pressing' come nel caso degli Agincourt, ma a differenza loro, il nome non è pervenuto.


Forest - Hawk The Hawker (Full Circle: 1970/Harvest SHVL 784 - Sub Label of Emi Records)
Inglesi. Inizio meraviglioso per la seconda opera dei Forest.
Gioiose e accorate atmosfere folk introducono il brano, accompagnandolo dall’ inizio alla fine. Un tripudio di armonica, chitarre e percussioni tocca le corde dell’anima, trasportando l’ascoltatore in un ottovolante emozionale di eterea e limpidezza bellezza.
L’intreccio vocale e strumentale crea un effetto prog- folk- acido, intriso di una maestosa melodia, che riverbera lungo tutto il brano; grazie in particolare al contributo di percussioni tintinnanti, e ad una parte centrale, strumentale, atta a creare un ancestrale tappeto sonoro ricco di riverberi che profumano d'attesa.
L'immaginazione evoca il volo del falco(che dà il titolo al brano), sopra magiche terre: sullo sfondo un tocco di malinconia, misto a gioia cresce ascolto dopo ascolto.
Altamente raccomandato.



Ithaca - Journey (A Game For All Who Know: 1972/Merlin HF6)

Inglesi(Ex Agincourt). Stellare pezzo di acid-folk dall’incedere inquietante, disorientante e alienato.
Atmosfere di apocalittico disagio travolgono fin dall’inizio del pezzo che procede oscuro e agorofobico, narrando il giorno del giudizio con visionaria pulsione.
La song lascia nell’ascoltatore un mix emozionale atipico e indelebile grazie anche ad efficaci 'disturbanti' effetti sonori. Imprescindibile!.
Walter Pasero

2 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

4 Capolavori assoluti, tra i migliori che posseggo del genere acid-folk , chiamiamoli così..