
Nei ’90 Collins fa della Spagna dove può contare su uno zoccolo duro di fans la sua nuova patria e dopo alcuni album solisti molto country-oriented come Paul Collins (1992), From Town To Town (1993) e Live In Spain (1997) e Paul Collins (2000) mette a punto una nuova line-up di The Beat forte di ottimi mus

Quasi si stenta a riconoscerlo, con quella pelata e quegli occhiali da manager ma il disco parla chiaro: alcuni episodi resuscitano alla grande l’energia elettrizzante e contagiosa dei Beat, come Rock’n’roll shoes, Helen, All over town, Silly love, che offre un’entusiasmante e ruvida performance chitarristica di Vinck, ma che il tempo sia trascorso da quegli anni g

Suggestioni spagnoleggianti sparse qua e là tra i solchi, e non poteva essere altrimenti, soprattutto nell’uso delle chitarre acustiche ed una Paco & Juan palpitante che pare un outtake dei primissimi Dire Straits: c’è qualcosa di Knopfler anche nella voce di Paul.
Ma è la finale Flying High a nobilitare come nessun’altra song questo disco: ” …we could be forever / flying high !”: Paul Collins , la voce rotta dall’emozione, sublima la leggerezza degli spensierati inizi di carriera in una toccante, vissuta e vibrante performance vocale che riesce a stringerti il cuore.
Grazie Paul…ma non farti aspettare !
http://www.paulcollinsbeat.com/
http://www.myspace.com/paulcollins
http://www.gethip.com/
PASQUALE BOFFOLI
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