Questo album l’avevo già da alcuni anni ed era da me considerato come uno dei migliori della mia collezione sixties. Ma esso consta di 14 brani, mentre il CD, tra bonus track, BBC Sessions e brani registrati sotto il nome di Alan Hull, Heavy Jelly e Griffin, ne ha ben 40! Che sorpresa risentire l’album ridigitalizzato!
Intendiamoci…io sono un accanito sostenitore del suono analogico. La sua rotondità, la sua pienezza, la sua “imperfezione” vengono riprodotti dal mio Gold Ring (testina) - Micro Seiki (piatto) – AGI Canadese (preamplificatore) – Yamaha M1 (amplificatore) – JBL (coppia diffusori) in maniera calda e dalla dinamica coinvolgente. Se il vinile, oltre al suono, avesse anche la comodità del CD non l’avrei mai rimpiazzato nelle mie preferenze sugli acquisti.
Insomma…il vinile come una autovettura d’epoca…bellissima, con tutti i suoi rumori e i suoi difetti…ma per uno come me che macina musica a casa, sul lavoro e tantissimo in macchina, l’autovettura d’epoca è il lusso della gita fuori porta.
osciuti brani acclusi al CD. Giusto le mie impressioni per dire che trovo il lavoro svolto dai SKIP BIFFERTY geniale, multiforme seppur coeso, psichedelico di quella british psychedelia romantica che tanto mi tocca il cuore. Un album comunque che appare come un prodotto maturo, privo delle ingenuità, a volte anche affascinanti, dei gruppi medi del periodo British.
tive. Parto invece subito con “The Hobbit” che è assolutamente stupenda! Le note la danno come ispirata al racconto di Lewis Carrol “Alice nel paese delle Meraviglie”, ma resto perplesso perché il titolo cita invece i personaggi simpatici ed eroici dell’opera di Tolkien. Forse mi sfugge qualcosa o traduco male l’inglese delle note. Anche “Once” è particolare e si distingue per i ricami preziosi della chitarra acustica, sebbene nella parte centrale, come spesso nei loro brani, la chitarra elettrica si mette in vetrina con onore. “Aged aged Man” ricorda molto, nella iniziale interpretazione col pianoforte, la sigla dei vecchi telefilm della famiglia Addams, anche se dopo pochi secondi già la forma canzone classica beat torna prep
otente. Con “Disappointing day” ritorna la classica pop-sike version, con tanto di coretti e pianoforte…ma c’è canzone e canzonetta…e questa è canzone! C’è poi una versione della sempre verde “Don’t let me be misunderstood” che si intuisce essere molto bella, rallentata e resa finanche triste. Dico “si intuisce” perché la registrazione, probabilmente tratta da un acetato rovinatissimo, rende difficile avvicinarsi al brano se non con lo spirito di chi cerca assolutamente “ancora qualcos’altro”.Con “In the morning” si ritorna all’anima psichedelica british del gruppo, ma anche qui la qualità della registrazione lascia molto a desiderare. Che bello il brano “I am the noise in your head”! Pubblicato con il nome Griffin, viene fuori questo pezzo di 4 minuti decisamente maturo e intelligente, veramente prezioso e con una line-up allargata che rende più complessa la costruzione del tessuto musicale. Anche le soluzioni cantate appaiono più moderne, e sembra a tratti di sentire i Jefferson Airplane un po’ più duri. Sempre come Griffin, fanno un pezzo molto d’intrattenimento, delicato e tratteggiato dalle solite chitarra acustica e pianoforte.
MARCELLO RIZZA
http://www.alexgitlin.com/npp/skipb.htm
http://bandtoband.com/index.php?Page=Search&BandId=6830

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