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sabato 30 luglio 2011

WOODEN SHJIPS: "West" (2011, Thrill Jockey)

Dopo la consacrazione avvenuta lo scorso anno durante l'edizione del festival "All Tomorrow Parties" curata da Jim Jarmusch, il quartetto di San Francisco torna con "West", il loro vero e proprio terzo album, licenziato per l'occasione dalla prestigiosa Thrill Jockey. Il passaggio all'etichetta di Chicago ha come prima conseguenza un suono se possibile ispessito rispetto al passato (ottime le saturazioni scelte per la chitarra) ma sempre bilanciato tanto sul piano dinamico che nell'uso sapiente della palette sonora dalla quale la band attinge.

RADIOHEAD: "The King of Limbs (Live From The Basement) (video 2011), di FRANCO BOLELLI

Scrivere che sono felice di pubblicare un contributo di Franco Bolelli a Distorsioni è un eufemismo: ho speso i miei 20-30 anni divorando tra l'altro i suoi manoscritti - quando la carta stampata era la nostra religione e l'edicola il nostro pusher fedele - come "Musica Creativa" (Squilibri Edizioni - 1978), i suoi articoli su "Almanacco Musica" (Edizioni Il Formichiere, 1979), progetto suo e di Riccardo Bertoncelli. So che Franco non ama che si parli di lui al passato, ma trovo insensato e criminale fare tabula rasa di siffatto seminale background di filosofo e teorico della musica.

venerdì 29 luglio 2011

JACO PASTORIUS (1951 - 1987) nelle parole della figlia Mary

Jaco Pastorius, geniale e rivoluzionario bassista, compositore e produttore discografico muore nel 1987 in seguito ad un brutale pestaggio, a soli 35 anni. Non mi soffermo sulle sue eccezionali capacità strumentali e sulla sua prodigiosa carriera, c'è in questo magazine chi saprà farlo molto meglio. Quello che mi preme presentarvi qui é un documento lungo e 'forte' sulla sua esistenza molto discussa, attraverso le parole della figlia Mary, affetta dalla sua stessa patologia: parole piene di rabbia, risentimento quelle di Mary Pastorius ma alla fine anche di speranza nel futuro e di redenzione attraverso la Sua musica.

LIVE REPORT: "Primavera Sound Festival 2011" - Barcellona (Espana), 26 - 30 Maggio 2011 - Prima Parte: Suicide, Grinderman, Flaming Lips, Glenn Branca


Diario di bordo tra il serio e il faceto del Primavera Sound Festival – 26/30 maggio 2011, Barcellona


Intro
Sono passati due mesi, ma sono ancora vivi i ricordi del Primavera Sound Festival. Cinque giorni di musica, festa, sole, esplorazioni cittadine, spiaggia, e rivelazioni culinarie. Senza ovviamente dimenticare la vincita della Champions League da parte del Barcellona e la protesta degli Indignatos contro i tagli del governo Zapatero.

giovedì 28 luglio 2011

BOOK REVIEWS - “Il Duka in Sicilia” di Vittorio Bongiorno (Einaudi Stile Libero 2011, pp. 215, €. 17,00)

Il Duka è ovviamente il grande Duke Ellington e in Sicilia c’è stato veramente, la sera del 17 luglio 1970, a suonare e far sognare con la sua orchestra il pubblico del Palermo Pop, il primo festival musicale italiano che l’impresario italoamericano Joe Napoli aveva voluto nella terra dei suoi genitori portando ad esibirsi alcuni grandi nomi del jazz e del rock. A trenta chilometri da Palermo, il piccolo paese di Jato, quattro case arroccate sul monte, quello stesso 17 luglio celebra il festino di San Calò, il santo negro, solo che questo rischia di essere l’ultimo, infatti la curia ha deciso di chiudere la piccola chiesa e trasferire il parroco, solo un miracolo può salvare San Calò.

MUSICAL BOOK REVIEWS - "Read the Beatles" di June Skinner Sawyers (2010, Arcana)

Sui Beatles è già stato scritto di tutto. In quanto icona intramontabile della storia della musica, il gruppo è stato oggetto di ogni genere di antologia e pubblicazione. Eppure il libro "Read the Beatles", curato da June Skinner Sawyers e pubblicato in traduzione italiana dalla Arcana Editrice riesce ad emergere per l'originalità del punto di vista con cui affronta il fenomeno Beatles. Come ben spiega il sottotitolo, si tratta di “un'antologia di scritti d'epoca sull'impatto, l'influenza e la modernità dei Fab Four”, dunque una raccolta di saggi, articoli di riviste e quotidiani, interviste, poesie uscite negli anni in cui i quattro di Liverpool sorprendevano il mondo e scombinavano gli assetti musicali e culturali fino ad allora dominanti.

mercoledì 27 luglio 2011

BRIAN ENO (1971-1977): "Polisemia dell'Androide"

1971 - 1973: la formazione, i maestri, le teorie, il glam sperimentale con i Roxy Music
Disquisire di Brian Eno e della sua opera proteiforme e innovativa, potrebbe rappresentare più un esercizio di letteratura di fantascienza che di mera retrospettiva musicale “tout-court”. Incarnazione del concetto di metamorfosi, innovatore, quando non inventore, di stili musicali d'avanguardia, artista eclettico e geniale, scultore, compositore di esoteriche dissonanze, filosofo del suono, precursore di una dozzina di generi musicali, produttore geniale e onnipervasivo. La sua parabola “terrena” inizia a Woodbridge, in Inghilterra, il 15 Maggio 1948.

martedì 26 luglio 2011

BOOKS REVIEWS: “Morte apparente” di THOMAS ENGER (Iperborea 2011, €. 17,00)

Quando ho letto le considerazioni critiche sulla società norvegese contemporanea con le quali Ignazio Gulotta conclude questa recensione di un recente noir di uno scrittore norvegese, ho pensato subito alla straordinaria coincidenza con i fatti gravissimi successi qualche giorno fa in Norvegia. Questa recensione é stata scritta non molto tempo prima, le parole con cui Ignazio la sigilla suonano oggi come un sinistro presagio (wally boffoli)

Agghiaccianti sorprese attendono i mattinieri uomini scandinavi che portano a passeggio il loro amato cane, come sanno bene i lettori dei noir nordici, e così quando Thorbjørn Skagestad avrà l’infelice idea di ficcare il naso in una tenda abbandonata nella collina di Ekeberg a Oslo i suoi occhi si troveranno davanti lo sconvolgente spettacolo del cadavere orrendamente sfigurato di una giovane donna semisepolta nel terreno.

LIVE REPORT: “FESTIVAL BEAT VOL.19 - BATTLE OF THE BANDS”, 30 giugno/1-2-3 luglio 2011, Salsomaggiore Terme

Ecco finalmente a voi il 'sofferto' live report della diciannovesima edizione del Festival Beat, organizzato da Gianni Fuso Nerini, tenutosi a Salsomaggiore all'inizio di Luglio. Ho integrato due resoconti cercando di farne un pezzo unico, quello di Rossana Morriello e l'altro di Paolo Casiraghi: per distinguerli meglio i contributi di Paolo li troverete in corsivo. Ci tengo a sottolineare che i giudizi e commenti espressi da Rossana e Paolo sulle performances e sui generi delle singole bands sono puramente personali ed aderenti ai loro gusti, non rispecchiando più in generale la linea editoriale di Distorsioni (wally boffoli)

lunedì 25 luglio 2011

ROCK ARCHEOLOGY - '70 AMERICAN PROTO-PUNK: CLEVELAND, DETROIT, AKRON; Rocket From the Tombs, Destroy All Monsters, The Numbers Band, Bizzaros

Alcune delle vicende narrate in questo articolo forse vi saranno già note, ne avrete letto in passato su cartacei rock e punk specializzati italiani: si tratta di fatti così intriganti tuttavia che vale la pena dare una ripassatina, soprattutto se fondamentali vicende proto-punk più o meno contemporanee (tra la prima e la seconda metà anni '70) di città e provincie americane che non siano le solite New York e Los Angeles, disseminate in un'immensa cartina geografica, sono riunite - come fa il nostro Guido Sfondrini - in uno stesso articolo, risultato una visione d'insieme davvero efficace e propedeutica. Buona lettura (wally boffoli)

domenica 24 luglio 2011

YES KNOW: “Place” (2011, autoprodotto)

Sandy Gilfillan alias Yes Know è un giovane californiano che naviga nell'enorme arcipelago delle indie underground americane: con questo disco di debutto “Place”, completamente autoprodotto, emerge come una delle più significative realtà di questo non memorabile 2011. Il disco è stato realizzato il 10 giugno del corrente anno ed è corredato da una bella e particolare copertina a mosaico che ritrae il nostro in nove pose, quante sono appunto le canzoni che compongono l'album, per 40 minuti complessivi di durata.

LE CORBEAU: "Moth On The Headlight" (2011, Fysisk Format Records)

Dalla Norvegia ci giungono i rarefatti suoni di questa band il cui nome trae origine dall'omonimo classico del cinema francese, a testimoniare, se ce ne fosse bisogno, l'ispirazione “noir” della loro musica. I nostri sono alla seconda prova sulla lunga distanza, dopo “Evening Chill”, uscito nel 2009, che ha creato intorno a loro un piccolo culto. Il gruppo si compone di cinque elementi, due chitarristi, uno dei quali utilizza una “baritone guitar”, basso, batteria e una cantante la cui voce si alterna e si intreccia con quella del chitarrista e “band leader” Oystein Sandsdalen, mentre in diversi pezzi è presente, come “guest star”, un sax.

THE WOMBATS: "This Modern Glitch" (2011, 14th Floor Records)

Eccoci al secondo album degli Wombats, la classica “prova del fuoco” di cui sono spesso vittime diverse bands, e diciamo subito che questo sembra il giudizio finale di questo loro nuovo lavoro. Infatti “This modern glitch” che segue a quattro anni di distanza il fortunato "A Guide To Love, Loss And Desperation” segna l’impegno a bissare quel successo senza mancarlo ma, onestamente, neppure brillando più di tanto.