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giovedì 19 maggio 2011

PIET MONDRIAN: “Carne Carne Carne Carne” (2011, Urtovox Rec.)

Nel loro lavoro d’esordio “Misantopicana” (2010 Urtovox) descrivevano l’utopia dell’amore attraverso la saga di due batteri del virus H1N1: 'Ma forse questo è amore per noi due/ Noi che siamo microbi destinati ad essere distrutti da scienziati/ ci adattiamo ai casi noi, ve lo siete chiesti perchè siamo ancora insieme?'. Qualcosa di ostinatamente disposto ad insidiarsi, contro tutto ciò che gli rema contro, resistente ai tentativi di debellaggio che sono il contesto più normale, mentre l’amore vero finisce per ridursi ad un isolato esperimento di laboratorio, ad un caso clinico da mettere in quarantena o osservare in vitro. Questo è il punto di osservazione di questo brillante e arguto duo toscano, i Piet Mondrian, che a fine maggio darà alle stampe un nuovo EP dal titolo “Carne Carne Carne Carne” con quattro tracce all’insegna di un rock elettronico e minimalista e una scrittura veramente fuori dalle righe, capace di amalgamare ironia, disincanto, paradosso e contraddizione. Michele Baldini, voce e chitarra e Caterina Polidori, tastiere e batteria, danno vita alla band nel settembre 2006 e per manifestare autenticamente il loro spirito di esemplificazione complessa scelgono non a caso proprio il nome del celebre pittore olandese Piet Mondrian. Riescono ad offrire un ensemble veramente insolito che filtra a tratti, sound pop o essenziali linee acustiche di chitarra e batteria con le voci anch’esse a volte straniate, freddamente scandite o ben legate tra loro. Nella title track predominano le tastiere e il ritmato forzato delle voci che conferiscono all’insieme la sparuta ricerca di senso e identità contenuta nel testo. Meno spigolosa invece Accidia sempre imbastita di elettronica incalzante e un declamato contagioso e decisamente orecchiabile, 'E mi accorgo che la mia vita mi sta sfuggendo tra le dita. Volere o non volere più, soffrire di una scelta che potrebbe essere comunque in grado di impaurirti'. In Vortici di luce si torna a parlare d’amore in modo caustico e scanzonato e alla fine si fa il verso al nazional popolare Vattene amore di Mietta. Bella scoperta invece con il suo riff travolgente è un inno all’abulia e all’indifferenza che ci rende spettatori impassibili e assuefatti del non volere. Paura del futuro o futuro da paura? La risposta è racchiusa in un demenziale 'Il mondo è brutto, sporco e cattivo'.Questi testi sono veramente la chiave di volta della marcia in più che il duo riesce ad offrire: mai banali, parodistici ma tremendamente verosimili e comunicativi. Un’istantanea del grottesco, del malato e del paranoico che si è impossessato della nostra società ma soprattutto dei nostri cuori. Ed il loro modo di proporsi, similmente alla tricromia di Mondrian ne traccia un affresco immediato ed essenziale proprio attraverso la variazione delle linee melodiche del cantato. Piacevoli, autentici, freschi, divertenti: sanno far riflettere con la loro aura di apparente leggerezza più di un plotone d’esecuzione che punta dritto al bersaglio.
Romina Baldoni

Piet Mondrian - Carne Carne Carne Carne

Urtovox Records

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