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martedì 10 maggio 2011

LUCA URBANI: "Catodico Praticante" (2011, Discipline)

Credetemi, non sto ricorrendo all’iperbole ma Luca Urbani ex Soerba con “Catodico Praticante”, secondo viaggio in solitaria, tira fuori un piccolo concept album con gli attributi, un fragile caposaldo d’elettro-delicatezza che ci fa intravedere – tra gli scuri di un presente musicale – un luminoso futuro cantautorale ad imput. Dopo l’avventura Soerba, l’artista Urbani – reduce sulla lunga distanza da quel felice “ElectroDomestico” uscito nel 2007 - torna a calcare la discografia alternative con quattordici percorsi umidi di pioggia acida wave, schermature synth-pop e tutta la liquidità tecnologica per sottolineare stati, pressioni e alienazioni cui si è sottoposti da quest’esistenza epilettica e priva di quella pompa ad intermittenza chiamata cuore; un disco che al contrario della stagione in cui si affaccia, mostra il colore grigio dell’inverno, della malinconia che s’intuba nel pensiero e fa riflettere, un elettro-pop “serio”, descrittivo, pieno di visioni ambientali, di retaggi amniotici che scorrono, si sviluppano e si lasciano assorbire come gocce ansiolitiche. In lontananza i Tiro Mancino di Zampaglione, un Morgan solitario e più discostato Riccardo Sinigallia che stanno ai bordi come ancestrali punti di collegamento e nelle immediate vicinanze sensazioni bisbigliate, confessate, come premesse d’obbligo per risvegliarci da un torpore che ci prende con la gentilezza della fregatura, con la tenerezza di un pugno; diversivo nelle giunture snodate orientali Pre-Potente, immenso tra i tasti di pianoforte in un climax soft-dub Immobile, amico nelle controvoci falsate L’illusione di un sogno, volatile ed irraggiungibile nel silenzio musicato nei due minuti e due secondi Tv cambio canale e nella risacca di pensieri, ricordi ed emozioni che affiorano come un bacio dato ad un fiore di prima mattina, appena spuntato dalla terra Sono felice. E poi ci sono quei tre punti di trasmissione Tv accesa, la citata Tv cambio canale e Tv spenta, che percorrono – dall’alto in basso – le vertebre di un album che accarezza il rifiuto all’omologazione e la pratica dell’auto-deficentilizzazione, e che ci insegue nelle nostre assenze. “Vorrei dirti tutto/Ma non lo faccio/ Vorrei dirti tutto/ Ma non ci riesco/ Vorrei lasciarmi andare/Vorrei poterti studiare/Ma so che questo non è amore/ E’ solo una proiezione/..”. Luca Urbani un Catodico Praticante unico nell’era della digitalizzazione global.
Max Sannella
Chissà Mai
Discipline

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