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mercoledì 11 maggio 2011

LOW: “C'mon” (2011, Sub Pop)

Il gruppo statunitense dei Low, formato in quel di Duluth, la leggendaria cittadina che diede i natali a un certo Bob Dylan, ritornano da noi 4 anni dopo il precedente “Drums and Guns”, risalente appunto al 2007. La band in questo disco e' composta dal leader Alan Sparhawk, voce e chitarra, dalla batterista Mimi Parker e dal nuovo arrivato, l'ennesimo bassista (il quarto), Steve Garrington. “C'mon” è stato registrato in una vecchia chiesa cattolica del Minnesota e poi mixato in quel di Los Angeles. I toni della band, rispetto alle precedenti escursioni sonore, risultano ulteriormente ammorbiditi, se così si può dire: il che rientra comunque nello stile compositivo del gruppo, come dimostra bene l'iniziale Try to sleep, non a caso scelta dalla Sub Pop in funzione di brano spartiacque. Dopo la melensa You see everything con la voce della batterista Mimi Parker anche troppo stucchevole, arrivano la ballatona Witches e la breve e lenta Done. Ascoltando l'album nel suo insieme si comprende meglio la definizione di slo-core, ovvero tempi rallentati e arrangiamenti ridotti all'osso (affibbiata da certa parte della critica al gruppo, che pero' odia il termine) che si adatta a brani splendidi quali Especially me, che suona molto California anni '70 anche se siamo lontani dalle deviazioni vocali dei Fleet Foxes, tanto per nominare un gruppo a cui i Low possono essere avvicinati. Le rimanenti song dell'album, il terzetto di brani $ 20, Majesty/Magic e Nightingale, proseguono nella medesima vena malinconica dei pezzi precedenti ed è solo grazie agli otto e passa minuti di Nothing but heart , aperti da una una chitarra distorta, con voci e controcanti più ariosi e ancora la bella chitarra di Alan Sparhawk, fluida e quasi psichedelica, che ci si sveglia un po'. Something's turning over chiude quindi in bellezza un disco in chiaroscuro e che onestamente non mi sento di consigliare spassionatamente a tutti. Dopo un iniziale positivo ascolto, si rivela spesso monocorde e troppo rallentato: ironia della sorte, considerate le precedenti produzioni grunge della Sub Pop con i gloriosi gruppi dei '90, Nirvana ovviamente su tutti.
Ricardo Martillos
Sub Pop

2 commenti:

alfredo ha detto...

io ho solo un disco dei low, considerato tra i più belli e non mi ha mai convinto, lo trovo troppo uniforme

Michele Passavanti ha detto...

Un disco questo dei Low molto più leggero e orecchiabile rispetto ai precedenti.
Da ascoltare più volte.

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