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lunedì 2 maggio 2011

DORIAN GRAY: “La pelle degli spiriti” ( 2011, Coconino Press.)

L’esperienza onirica in forma-canzone. La dicotomia carne/spirito come ossimoro guida del nuovo affascinante lavoro dei Dorian Gray, formazione storica dell’indie-rock italiano, tornata a distanza di tre anni dall’acclamato "Forse il sole ci odia" con l’intenso e intrigante progetto de "La pelle degli spiriti". Prodotto da Andrea Viti, già bassista degli Afterhours nonché fondatore dei Karma, e dal vocalist e band leader Davide Catinari, il disco, registrato per la maggior parte all’interno del Teatro Comunale di Serrenti, esprime attraverso le sue nove tracce e le sedici tavole dell'illustratore Manuele Fior, l’intento di attraversare nuovi orizzonti percettivi muovendosi su coordinate per certi versi originali e inedite che arricchiscono il sostrato sonoro e letterario che, nel corso di una carriera più che ventennale, ha forgiato la struttura compositiva ed espressiva della band cagliaritana. Sfogliare l'album dei ricordi di Catinari & Co. è attraversare attimi luminosi ed eroici nella storia del rock tricolore. I Dorian Gray debuttano sul palco di Arezzo Wave nel 1989; nel settembre del 1992 il gruppo viene scelto per rappresentare l’Italia all’Expò di Pechino e si tratta della prima esibizione di una band europea nella Repubblica Popolare Cinese. Nel 1995 memorabile esibizione all’Europop di Friburgo incensata dalla stampa tedesca. Fra il 1997 e il 1998: incandescente performance al Beach Bum Festival prima dei Faith No More e molteplici altre date europee e italiane. Nel 1999 Fernanda Pivano conferisce a Davide Catinari il premio Lunezia come miglior giovane autore per il testo di Spleen, definito dalla stessa “magico tentativo dell’allargamento della coscienza teorizzato da Allen Ginsberg animato negli spettacoli dal vivo da un raro ed eccezionale senso del mistero e della teatralità”. Nel corso del tempo alcuni cambi di line up, uno scioglimento e, finalmente, la reunion del 2002, che porterà il gruppo a ricevere il premio alla carriera in occasione del Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza nel 2009. L’attuale formazione vede, oltre al carismatico Davide Catinari alla voce, Jacopo Vannini alle tastiere, Samuele Dessi e Nico Meloni alle chitarre accompagnati, in occasione del concerto di presentazione presso il Teatro Comunale di Serrenti, da un’inedita sezione ritmica composta da Andrea Viti al basso e Guglielmo moro alla batteria. Dal sogno in musica di Fanfara fredda alla canzone d’autore intrisa di reminiscenze doorsiane, ne "La pelle degli spiriti" convivono gli echi del Sylvian più ispirato e i riflessi dei Church di "Starfish". Ecco allora Auto da fè, piano minimal e bel tappeto di chitarre acustiche; Quinto Stato e Desert Storm, che accarezzano come seta, fino alla straniante psichedelia latina di Berlino non va bene e al pianoforte fatale di 1.1.11. Voce profonda ed evocativa, suggestione potente e raffinata delle liriche, elegante mantello armonico, elementi preziosi che in Bip si fondono in una splendida ballad per slide e chitarre acustiche fino a Dhyana, superbo finale per un disco di gran classe e di rara potenza evocativa. Lunga vita e fortuna ai Dorian Gray e al loro magico libro dei sogni. La musica italiana con loro ha compiuto un ulteriore passo verso l’eccellenza.
Maurizio Galasso

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