Scrive l’autorevole William Ruhlmann nel prestigioso sito online Allmusic: 'Nel suo libro di memorie del 1999 “A cure for Gravity: A Musical Pilgrimage” Joe Jackson tesse le lodi di George Gershwin quale musicista che seppe tenere un piede nel repertorio popolare ed uno nel reame della musica classica. Come Gershwin, Jackson possiede un’immaginazione musicale infaticabile che lo ha portato a rivisitare vari generi musicali in modo disincantato’.
Verissimo: se si pensa che l'ultimo album in studio, "Rain" risale al 2008 si può frettolosamente concludere che da un pò la ricerca artistica del nostro latiti, o forse è nuova ispirazione ad essere inseguita. Si é clamorosamente smentiti visitando il suo sito ufficiale, dove si apprende che: 1) Jackson é a buon punto nell'incisione di un disco dedicato al jazz di Duke Ellington, che uscirà all'inizio del 2012, ricchissimo di illustri contributi tra i quali quello di un Iggy Pop sempre più versatile che duetterà con Joe in un classico del duka, It Don’t Mean A Thing (If It Ain’t Got That Swing) ; 2) Sta lavorando da molto tempo ed a fasi alterne ad un progetto musical-teatrale sulla vita dell'autore di Dracula, Bram Stoker insieme allo scrittore Raymond Hardie ed al regista Judy Dolan; 3) Ha confezionato - contattato dalla Blue Note Records olandese - un doppio cd uscito per il momento solo in Olanda, "Joe's Choice", con 17 classici jazz rea i suoi preferiti (Art Blakey ed Horace Silver) della famosa etichetta Blue Note Records. Si tratterebbe del terzo capitolo di una serie curata da conosciuti artisti amanti del jazz: i primi due sono stati appannaggio di Henry Rollins (sì, proprio lui) e della cantante/attrice tedesca Carice.
Ascoltando “Live Music Europe 2010” comunque l'impressione è che nel frattempo l’artista da qualche anno capitalizzi il suo passato lavoro in studio, rivisitandolo dal vivo tramite un restyling estetico ed esecutivo; il rodato trio in questione comprende il bassista Graham Maby (fedele nei tempi!) il batterista Dave Houghton, due quarti della formazione originale di “Look Sharp” (1979, A&M) e Joe che ha modo di dimostrare (splendidamente) nei 12 brani in programma quanti ulteriori progressi abbia fatto in questi ultimi anni sulle tastiere, maturando soprattutto al piano acustico - ma suona anche synthesizer e melodica - un fraseggio sciolto e scintillante. La registrazione risale al tour del 2010 a supporto dell’album “Rain” (2008), ma nessun brano di quell’ottimo album è presente, mentre identica è la line-up e la formula sonora ‘classicheggiante’ da camera, orfana senza rimpianti di chitarra: ad essere brillantemente reinterpretati, arricchiti di nuove eccezionali dinamiche sono brani incisi a fine ’70 inizi ’80, due da “Look Sharp” e ben cinque dal favoloso “Night And Day”; ma ci sono anche riprese da “Blaze Of Glory” (1989) e “Volume 4” (2003). Le vere chicche dell’album rimangono tre covers, servite nell’inconfondibile raffinato stile, con le quali l’artista inglese rimpingua un carniere di omaggi già congruo all’epoca dell’altro live del 2000, “Summer in the City: Live in New York”: Girl di Lennon/McCartney, Scary Monsters di David Bowie (ne ha riproposto, splendidamente in solitudine al piano, nel tour europeo in questione anche Life On Mars) e, dulcis in fundo, Inbetweenies dell’indimenticato artista pub Ian Dury, ‘rocker inglese - sottolinea Jackson all'inizio dell'esecuzione - morto troppo giovane’.
Wally Boffoli
Joe Jackson Official Site
Joe Jackson Live "Tomorrows World" Eindhoven 03-10-2010
Joe Jackson covers John Lennon's Girl (live 2010) HD
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