Dopo svariate metamorfosi e progetti paralleli -incluso un disco solista di Umberto Palazzo, registrato nel 2009 con titolo “Canzoni della notte e della controra” che a tutt’oggi non è stato editato- questo gruppo è senza ombra di dubbio riuscito ad incidere molto in ambito underground, e ad influenzare molti artisti emergenti del post rock italiano ed europeo. La formazione attuale é composta da: Federico Sergente, Lorenzo Conti e Tonino Bosco che affiancano il leader storico.In questo “Generazioni”, un omaggio al Santo Niente (Mag- Music e Disco Dada Records 2011), si rende merito all’intrinseca lezione di sostanza artistica che ha rappresentato Umberto Palazzo e C. Una sana ed originale miscela di punk, indie rock e noise che è emersa dal sottosuolo per lasciare un'impronta significativa, una specie di molotov lanciata contro il sontuoso portone d'ingresso del mainstream che mancherà il bersaglio, ma lascerà un feedback che, a guardarlo a ritroso, sembra l'eco delle voci sussurrate agli orecchi di una catena umana fatta dei pochi eletti che presero parte a quei loro concerti senza fine, trascinati fino al 1999.
Entrano in scena per questo tributo artisti del calibro di Simona Gretchen, Lilies on Mars, Giorgio Canali e i suoi Rossofuoco, Zippo, CFF e il Nomade Venerabile, oltre a tanti altri, per re-interpretare in chiave libera ma fortemente ispirata, sedici dei pezzi storici più rappresentativi di una carriera musicale folgorante. Inni generazionali che non sono invecchiati e che sanno di autentica e sana presa di coscienza e rivolta, rivolta contro i target e le catalogazioni. Anche se questa rivolta a volte è solo apatia, senso di vuoto, smarrimento, alienazione. C’è la potenza incontenibile di un pensiero che lacera l’indifferenza generale in questi inni sghembi e ruvidi che vogliono uccidere il silenzio. L’apparire di una Luna viola: sublime incendio nei giorni gelidi. E’ Aria nell’interpretazione esplosiva di Tying Tiffany si riveste di nuova energia. Elettricità, Cuore di puttana, Divora: pezzi che avevano già lasciato solchi profondi in chi li conosceva e che tornano a colpire anche in queste rivisitazioni a volte pregevoli altre un pò troppo autocompiaciute. Certo al di là di tutto non può negarsi a questo lavoro il merito di tessere un elogio sentito, portare alla ribalta versioni fresche e d'impatto, proponibili anche a chi non conosce le gesta del Santo Niente. La cosa che mi pare più apprezzabile è che comunque si sia deciso di rendere giustizia ad una band coraggiosa e veramente innovativa, rimasta troppo ingiustamente ignorata ed elusa.
Romina Baldoni
Disco Dada Records
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