A creare e rendere al meglio questo mood contribuiscono sicuramente la moltitudine di strumenti coinvolti, la coralità delle voci sulle quali spicca quella del cantante Emanuel Lundgren (vera testa pensante della band) e le ritmiche cadenzate a buona velocità, ideali per rimanere impresse già al primo ascolto. L’album è stato concepito in due sessioni, la prima di cinque giorni, ha coinvolto la totalità dei membri che hanno vissuto tutti insieme a Gotheborg mentre per la seconda sessione, Lundgren ha portato tutti in una sorta di pellegrinaggio sul mare di Vargerg in cerca di interiorità e positività, così da far scatenare questa sensazione di good vibrations che pervade l’intero disco. La festa inizia sin dal primo brano Charlie Parker, un veloce mix di scintillanti refrains e la coralità dei quasi 30 elementi a cantare in coro all’unisono.
Impossibile, in questo senso, non resistere dal canticchiare già dal secondo ascolto brani come il primo singolo Get in Line o l’intro di Battleshis che somiglia più a un mantra pop che a una canzone nel senso stretto del termine. Il collettivo di Jonkoping disegna un disco senza pretese diverse da quelle del farci vivere il presente in maniera spensierata e così, i dieci brani di "Forever Today" - titolo che in questo senso risulta perfetto per descrivere ambientazioni fatte di giornate che si allungano passando dal tepore primaverile al caldo solare dell’estate, che ci invita ad uscire e vivere all’aria aperta - si dipanano progressivamente arrivando a darci la sensazione che invece di essere giunti alla fine di un disco si sia all’inizio di un qualcos’altro.
Chi è alla ricerca di suoni alternativi all’ultima moda stia pure lontano da questo lavoro che poco aggiunge alle sonorità indie-pop che arrivano ultimamente dalla Scandinavia, ma se cercate un disco che possa accompagnare le vostre feste sul prato fatte di plaid, bicchieri di carta, allegria e voglia di stare insieme, allora statene certi, Forever Today non potrà essere sottofondo migliore.
Ubaldo Tarantino
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