Monica, l'autrice di questo live report sul recente show torinese di James Chance & the Contortions, nel 1978, quando uscì "No New York", il caustico manifesto della No Wave newyorkese prodotto da Brian Eno, credo fosse piccina assai: lei stessa nell'articolo che leggerete ammette candidamente di conoscere pochissimo ciò che successe artisticamente in quegli anni nella Grande Mela. Nondimeno le ho affidato, dandole fiducia (ricambiata con tanta buona volontà) e puntando sulla sua istintività, questo live report, contaminato (confesso!) in qualche punto dal sottoscritto, cercando tra l'altro di alleviare anche in minima parte il cocente dolore di non aver assistito in prima persona a uno dei recenti show italiani di James Chance.
Vi prometto comunque di contestualizzare spero al più presto (anche in supporto alle nuove generazioni!) su Distorsioni tutta la storia dell'unico e vero James Chance/White, da quel fatidico 1978 ad oggi: e come dice quel presentatore: 'Thank you, good night, and see you soon' (Wally Boffoli)
Vi prometto comunque di contestualizzare spero al più presto (anche in supporto alle nuove generazioni!) su Distorsioni tutta la storia dell'unico e vero James Chance/White, da quel fatidico 1978 ad oggi: e come dice quel presentatore: 'Thank you, good night, and see you soon' (Wally Boffoli)
Pochi artisti secondo me sono in grado di fondere generi musicali diversi, quelli che ci riescono a volte hanno del geniale: é il caso di James Chance and The Contortions. Un amico mi aveva detto, 'ti farà impazzire!' e così è stato! Lui é un assassino che torna sul luogo del delitto, armi improprie:
1 - un sax che dà i numeri (anche se meno di trent'anni fa
2 - tastiere schizzate che rifrangono le luci al neon di New York
3 - una voce che come sempre nega qualunque ortodossia
Chi è James Chance? Un artista sorprendente, in grado di conciliare abilmente generi musicali come il jazz, il funky ed il punk. La storia (musicale) di James inizia verso la fine degli anni 70 e l’inizio degli 80 sotto il segno inquieto della No Wave newyorkese; non conosco molto per ragioni anagrafiche quel periodo artistico, mi hanno detto che da allora é cambiato un po’: se il cambiamento corrisponde al concerto cui ho assistito, è ottimo!
Con il mio solito amico mi lascio scappare un commento 'a tratti mi ricorda Lydia Lunch', e qui senza volerlo riapro una vecchia ferita: hanno suonato e collaborato per un po’ di tempo nei Teenage Jesus and the Jerks, non è finita bene tra i due, ma questa è un’altra storia. L’album: “The Fix is in” (titolo inquietante) uscito nel 2010 per la Interbang Records, rompe un silenzio durato diversi anni. Bisogna seguirlo dal vivo per rendersi conto di cosa è in grado di fare questo uomo basso di statura, in carne, i capelli rossi ed il ciuffo ribelle che gli scende lungo la fronte. Un uomo qualunque si direbbe, ma quando avvicina il sax alla labbra o si accanisce sulle tastiere scatena delle
sonorità così clamorose che non possono lasciarti indifferente. Ed è solo allora che capisci la sua abilità nel fondere più generi. I primi pezzi eseguiti nel concerto del 16 marzo a Torino sono stati un eloquente biglietto da visita. Lui, nonostante un passato pesante è in splendida forma, insieme al resto della band. Chiudo gli occhi, sembra di essere a New Orleans: il suono emozionante e cangiante del sax di Chance, ora in tonalità, ora perso in divagazioni anarchiche e free ti entra sottopelle per lasciare il segno. E’ incredibile come un genere musicale per cui non impazzisco riesca ad emozionarmi così tanto dal vivo: la musica di Chance e della sua band è vissuta, ipnotica, vorticosa, densa di echi jazz di tante decadi fa, ectoplasmi di film ‘noir’ visti in tempi passati, fantasmi blues! Free jazz e sonorità funky: il concerto dura quasi 2 ore ed è un’escalation gigantesca e incessante di continue improvvisazioni, ritmi e suoni in libertà, i musicisti sembrano non voler e poter mollare, strepitosi!
I pezzi che propongono sono quelli del nuovo album ma anche altri più vecchi risalenti ai dischi con i Contortions. Adoro questo uomo. Gli spettatori intorno a me timidamente accennano brevi movimenti di danza, si respira un’ atmosfera calda e coinvolgente. Non c’è molta gente, pochi ma buoni. Uno dei migliori concerti visti quest’anno, decisamente. Ho anche scambiato qualche parola con James Chance: la sua cordialità mi ha davvero sorpreso.
Monica Bartolomasi
James Chance & Les Contorsions - King Heroin + Contort Yourself Live@Spazio211 Torino
Almost Black
Jaded
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