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giovedì 27 ottobre 2011

MAGAZINE: “No Thyself” (24 Ottobre 2011, Wire-Sound)

# Consigliato da DISTORSIONI

In atmosfera da ‘retromania’ galoppante, tra un’ostinato ‘new wave’ U.K. revival e bands ultra-stagionate che si riuniscono (come gli Ultravox) ed annunciano nuovi album in preparazione, anche il carissimo Howard Devoto ha pensato bene di far rivivere la gloriosa sigla Magazine, una di quelle bands che diedero davvero senso ad etichette abusate come post punk e new wave, incidendo tra il 1978
e il 1981 un poker di lavori innovativi e progressivi (oltre ad un ottimo live “Play”), innanzitutto “Real Life” e “Secondhand Daylight”, che risplendono ancor oggi di luce abbagliante. A 30 anni esatti dall'ultimo lavoro in studio "Magic, Murder and Weather" (1981)i Magazine sono di nuovo tra noi, annunciando un tour inglese in Novembre di nove date: della formazione originale accanto a Devoto figurano ancora il prodigioso keyboards-man Dave Formula e e John Doyle alla batteria. La chitarra è in mano a Noko, ex partner di Howard Devoto nei Luxuria ed al basso figura Stan White. Il nostro pensiero grato va naturalmente allo scomparso chitarrista John McGeogh ed al bassista Barry Adamson della primissima line-up dei Magazine. Non siamo alle prese, per fortuna, con l’ennesima reunion per raschiare il fondo del barile, o sfruttare il momento favorevole ai dèjà vu: “No Thyself” ha nerbo e carattere, soprattutto a livello compositivo; chi conosce ed ha amato i loro lavori fine anni ’70 inevitabilmente riconoscerà emulate molte delle geniali intuizioni in essi contenute: le tipiche incalzanti progressioni chitarristico-tastieristiche, dinamici sviluppi tematici mai scontati, oltre all’inconfondibile incedere vocale, decadente e carismatico di Mr.Howard Devoto. The burden of a song, soprattutto, è una nuova (più o meno sputata) The light pours out of me: tuttavia il leader mancuniano riesce ancora a servirci su un piatto d’argento una manciata di performances memorabili (Final analysis waltz, Hello mister Curtis, Do the meaning). Ottimo anche il lavoro alle tastiere di Dave Formula, che si conferma essenziale nell’economia del Magazine sound, e di Noko. Il resistente, annichilente cordone ombelicale col passato, con il mito è assicurato da Hello mister Curtis:

“Hello mr.Curtis, hello mr.Cobain, ditemi esattamente in cosa consiste il dolore? La vostra agonia mi riscatta da quest’agonia. Hello mr.Curtis, non dimenticheremo mai, ho preso la decisione di morire come un re, come Elvis, in qualche cesso dimenticato da dio. Spero di morire davvero prima di diventare vecchio”.

Non abbandonano tuttavia velleità sperimentali questi Magazine del 2011: la fiera dignità compositiva e le insidiose (come nei ’70-primi ’80) anse armoniche di Holy Dotage, Other Thematic Material, Happening in English, Physics sanno accendere anche nell’ascoltatore più prevenuto entusiasmi che si supponeva spenti per sempre. Un fatale ed isolato colpo di coda No thyself? Quale che sia il futuro dei new Magazine il regalo di questi nuovi esaltanti dieci brani rimane immenso.
Wally Boffoli

Wire-Sound Records/Magazine





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