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sabato 10 settembre 2011

EX. WAVE: “Plagiarism” (2011, Sony Music/Bollettino Edizioni Musicali)

# Consigliato da DISTORSIONI

Forse non saranno in molti ad aver sentito parlare del progetto Ex. Wave. Questo perché si tratta di un’esperienza relativamente nuova e ancora alla ricerca (o quantomeno alla scoperta) di un approdo musicalmente ben identificabile. Sto parlando di due Maestri, proprio nel senso che la formazione di Lorenzo Materazzo e Luca D’Alberto (gli Ex Wave appunto) parte da un solidissimo background accademico, che dal nocciolo stoico dell’Italia centrale (sono abruzzesi e ci tengono si sappia!) hanno unito le loro peculiarità per cercare di far nascere e maturare un disegno dall’ampio respiro sperimentale che prende vita da radici classiche. Il duo è stato subito molto apprezzato: io stessa dovetti rimanere incollata ad ascoltare tutta la loro playlist quando li scoprii su quell’ormai residuato bellico che fu il grande calderone Myspace, nel “lontano” 2008. Proprio in quell’anno furono chiamati ad aprire i concerti dei Deep Purple a Milano, i quali ne rimasero entusiasti e forse in parte ciò ha fatto sì che la storia si ripetesse quest’anno, per la data del leggendario gruppo all’Arena di Verona. Nel 2009 usciva il primo disco degli Ex(perimental) Wave, “Apri gli occhi”, un viaggio per immagini musicali che si susseguono come in una pellicola cinematografica (e i riferimenti al cinema non mancano nel disco come nelle attitudini del duo), da ascoltare lasciandosi guidare dal solo suono della violectra di Luca e dalle tastiere/piano di Lorenzo, in un assetto orchestrale così apparentemente scarno ma perfettamente in grado di donare un’avvolgente sensazione di sospensione plurisfaccettata. E così vengono invitati ad esibirsi al Palazzo Reale di Monaco di Baviera da George Michael, per la Goss-Michael Foundation. Collaborano con Alan Wilder (Depeche Mode), Recoil, Ulan Bator, Sara Lov e Mike Garson, pianista e arrangiatore di David Bowie e Smashing Pumpkins.
A giugno di quest’anno è uscito il secondo disco degli Ex. Wave, “Plagiarism”. Interessante il discorso concettuale che c'é dietro: si potrebbe infatti pensare nell’immediatezza ad un album di cover. Invece basta scorrere la tracklist per percepire che non è la sola questione in ballo e c’è dell’altro. Viene, piuttosto, reso riconoscibile, palesato un chiaro riferimento a brani musicali, soprattutto di forte stampo pop, che gli Ex. Wave hanno preso spostandone il contenuto e ricollocandolo in un’altra area di significanza in modo da servirsene per dire la loro: la musica nell’era della sua riproducibilità tecnica, parafrasando e scomodando un po’ Walter Benjamin. A compattare il tutto sta il progetto grafico a cura dell’artista ispanico (ma formatosi in Italia) Riccardo Lopez, incentrato ovviamente su richiami alla Pop-Art.
Entrando nel merito musicale dell’album, i brani che mi hanno convinto di più - non penso sia un parere esclusivamente personale, ma abbastanza condivisibile - sono quelli che in qualche modo riallacciano un dialogo con il precedente album, come Ex 5. Insomma funziona laddove c’è una continuità, perché è così che va vista, non come stasi. Woderland, che vede l’intervento di Astrid Young (sorella di un certo Neil!) riesce ad aprire una porta su di un mondo fluttuante e immaginifico. Sensazione che si avverte anche durante l’ascolto di pregevoli brani quali The Dope, Supernova e Plagiarism. L’introduzione, rispetto al disco precedente, del cantato in molti pezzi è forse la scelta che ho trovato più traballante, troppo impattante, benché spiegabile (in parte) con l’intento di arrivare ad un pubblico più vasto, visto e considerato anche il passaggio di etichetta alla Sony. La Sony ha ascoltato il disco a lavoro concluso, non ponendo nessun vincolo particolare. Penso che non ce ne fosse bisogno. L’operazione la trovo originale in My body is a cage (qui sì, trattasi di cover) in versione sospesa, cupa, che ha molto a che fare con i Depeche Mode. In questo secondo lavoro degli Ex. Wave si intravvede una struttura ossea che andrebbe fatta crescere senza appiattirne la caratterizzazione, conservando l’identità del percorso artistico dei due Maestri/alchimisti che potrebbe diventare unico in un panorama musicale come quello italiano, dove forse non verranno mai del tutto recepiti, ma per il quale potrebbero fare davvero qualcosa di pericoloso. L’importante è capire che via seguire, fino a che punto sfruttare le logiche della grande distribuzione per farsi conoscere senza impoverire il lavoro di ricerca che, ad oggi, costituisce forse il solo senso di un’opera. Vedremo col tempo se gli Ex. Wave imboccheranno la buona strada, o meglio, forse, la cattiva. Come cantava De Andrè, uno che di direzioni ostinate e contrarie ne sapeva qualcosa.
Valentina Loretelli

Foto 2 e 3 di Valentina Loretelli


Ex. Wave

Plagiarism
Glenn Gould Is Alive

1 commento:

Valentina ha detto...

Vorrei fare delle precisazioni e rettifiche sulla mia recensione: gli Ex. Wave confermano che la Sony ha ascoltato il disco a lavoro concluso, non ponendo nessun vincolo particolare. Astrid è la sorella di Neil e non la figlia. L'artista Lopez è nato a Teramo quindi anch'egli abruzzese.

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