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mercoledì 17 agosto 2011

CITY FINAL: “How We Danced” (2011, Five To Midnight/Unhip records)

'Your happiness is my sorrow ...', il verso di North On Canvas, terza traccia dell’album d’esordio dei romani City Final, “How we danced”- che segue di tre anni l’ep "The research" uscito a nome Passione Nera e con una diversa line-up - ben ci introduce nell’universo melanconico e umbratile della musica dei romani City Final, una musica dai toni chiaro scuri, a tratti perfino cupi, che ti cattura con il suo romanticismo dolente. Diciamolo subito: l’album convince subito al primo ascolto, la voce di Andrea Pirro,
autore di tutte le canzoni, è calda, ha toni alla Morrissey, e dona ai brani il giusto tocco autunnale, gli arrangiamenti sono sobri e mai invadenti, debitori di certa new wave anni Ottanta; la sezione ritmica dà nervatura e forza, ma sempre con misura, mentre chitarra e tastiere, e in due casi il violino, sottolineano il mood scuro e amaro dei testi.
I dieci brani che scorrono sul lettore costituiscono un flusso sonoro piuttosto compatto, senza che vi siano sensibili differenze fra essi e senza che vi sia una canzone che spicchi decisamente sulle altre: questo può essere considerato un limite, ma anche un pregio per chi alla fine dei quaranta minuti del disco si sarà appassionato alla loro musica, e fatto coinvolgere dalle atmosfere romantiche del gruppo. Fra le canzoni si fanno comunque preferire le malinconiche, al limite dell’infelicità, Biergarten e North On Canvas, la più dinamica Dance With Me, e Strenght In A Smile che si fa notare per un arrangiamento che ricorda i Calexico. In conclusione un’opera riuscita, che apre più che buone prospettive per la band romana ed un disco che per attitudine ed atmosfera metteremo accanto ai Lambchop, ai Tindersticks e magari anche a Jens Lekman. All’album hanno partecipato fra gli altri Liam McKahey dei Cousteau e Nicola Manzan del Teatro degli Orrori e Bologna Violenta al violino.
Ignazio Gulotta

City Final


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