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giovedì 26 maggio 2011

THE ANTLERS: “Burst Apart” (2011, French Kiss Records/ Transgressive Records)

“Burst Apart” è uno di quei dischi da sentire in primavera, con i campi in fiore, nel momento in cui sei pronto a cadere nel vortice degli odori e colori che la natura ti regala. “Burst Apart” e’ il quarto disco per gli Antlers, un terzetto di Brooklyn creato dalla mente geniale di Peter Silberman che ha riscontrato un successo mondiale con il precedente album “Hospice”, realizzato nel 2009. Il disco, arrivato al vertice di tutte le classifiche indie-rock con un’enorme riscontro della stampa specializzata era un progetto che narrava una relazione sentimentale abusiva, facendo il paragone di un infermiere e un paziente terminale di cancro. Quindi, un compito non facile per questi palchi di cervo americani dare un seguito alla notorietà acquisita con “Hospice". Mentre sei lì, sdraiato sul campo di fiori, a goderti i primi colori primaverili, i testi di “Burst Apart” anche se leggermente meno pessimisti di “Hospice”, ti portano ugualmente su sentieri tortuosi dell’inconscio: l’aria è ancora fredda e ti punge un po’, l’estate non é ancora arrivata. Ma rimani ancora lì sdraiato a crogiolarti nei tuoi pensieri malinconici e mentre segui i testi di Peter Silberman, continui a sognare ad occhi aperti. “Se rimango fermo qui da solo, se sono bloccato qui tutto l’anno, con nulla e nessuno a casa, non scomparirò per alcuna vedova. Se la ruota salta fuori dalla strada, nessuna vedova lo verrà a sapere su nessun amore perfetto, sotto alcuna punizione” (No Widows). Ancora Peter Silberman declama nello struggente lento di Putting the dog to Sleep (letteralmente: 'far morire il cane') “Dammi la prova che non morirò da solo. Metti le mani attorno al mio collare e apri la porta; tu dicesti - non posso darti la prova che non morirai da solo. Ma fidati, ti porterò a casa, per pulire il sangue dalle tue zampe". Forse qualcuno dei loro fan troverà i testi meno penetranti di “Hospice” ma vi e’ sicuramente una ricerca musicale più accurata e una crescita nell’utilizzo della voce. Qui Peter Silberman utilizza maggiormente il falsetto, fino quasi a ricordare Hayden Thorpe dei Wild Beasts e Antony Hegarty. La musica, lasciato l’indie-rock, contiene delle velleità più shoegaze o dream-pop che riecheggiano i Galaxie 500. “Burst Apart” è sicuramente un disco elegante che ha gli apici in pezzi come Parentheses con una chitarra affilata e d’effetto, French Exit, fresca come una leggera pioggia primaverile e la psichedelica Rolled Together. Anche “Burst Apart”, come “Hospice”, esce per French Kiss Records, l’etichetta di Syd Butler, bassista dei Les Savy Fav. Un album consigliato a patto che facciate attenzione a non compiacervi troppo nei vostri pensieri tristi, l’estate è alle porte.
Myriam Bardino
Parentheses
French Kiss Records
Transgressive Records

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