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lunedì 28 febbraio 2011

LIVE REPORT - “U.K. Subs + The Vibrators” (15 Febbraio 2011, Roma, Circolo Degli Artisti)

Prima di passare alla cronaca live vibrante, lasciatemi 'please' fare un ringraziamento particolare al nostro Marcxramone preferito, che con il suo lavoro costante e certosino ci rende partecipi con parole/foto/video puntualmente di tutti i migliori concerti 'punk' della capitale, e soprattutto per uno 'stanziale' come me questo é un regalo incommensurabile. Quando poi, come in questo caso, si tratta di 'godere' dello sporco lavoro (come dice Marco) sul palco di un'autentica leggenda vivente come Charlie Harper il regalo é doppio! Lo stesso dicasi per l'anziano front-man dei Vibrators Knox, ma non essere sceso a compromessi con il rock-business e girare ancora il mondo a 65 anni come fa Charlie Harper, fedele al sacro verbo punk, beh non é da tutti! (wally)

The Vibrators
Stasera mi aspettano due autentiche leggende del punk rock inglese, i Vibrators di Ian “Knox” Carnochan e gli U.K. Subs dell’utrasessantenne ma ancora valido Charlie Harper. I Vibrators li avevo visti un’anno fa, ma causa la defezione di Knox per malattia non ho potuto vederli al meglio. Temevo che non ci fosse nemmeno stavolta, ma quando me lo vedo salire sul palco e attacca a suonare un’immensa gioia mista ad eccitazione si impossessa di me. Bad time, Pure Mania, I Need A Slave, Whip & Furs tratti dai primi 2 album “Pure Mania” del 1977 e “V2” del 1978. A dir la verità il povero Knox lo vedo fisicamente un po’ malridotto ma fa’ ancora il suo sporco dovere. Assieme a lui il fido batterista John 'Eddie' Edwards, anche lui membro originale, a cui si è aggiunto ultimamente il bassista scandinavo Pete Honkamaki gia’ cantante e bassista dei No Direction, una sorta di supergruppo punk rock stile Backyard Babies assieme a membri dei Tokyo Dragons e The Wildhearts.
Intanto i nostri valorosi macinano pezzi: l’anthem Troops Of Tomorrow, Amphetamine Blues, e Free Spirit, quest’ultima tratta dall’ultimo loro lavoro “Under The Radar” del 2009. Intanto la platea si scalda, accenni di pogo, qualcuno non gradisce e ci scappa qualche piccola scazzottata sulle note di London Girls, Sweet Sweet Heart, Under The Radar. C’è varia umanità punk stasera, il locale è bello pieno, tra cui un simpaticone molto divertente che prova in ogni modo a montare sul palco ma il primo tentativo gli dice male e cade malamente nel vuoto tra la transenna e il palco. Temevo il peggio ma tutto dolorante e con andatura sbilenca si rimette in pista. Si continua a saccheggiare i primi 2 dischi: il rock’n’roll di 24 Hour People, la splendida punk love song Baby Baby, la divertente Judy Says, Disco in Moscow e il pezzo Vibrators per eccellenza Automatic Lover. Se ne vanno e subito dopo di ritorno per il bis, e che bis!
We’re The Dead, la selvaggia cover Shakin’ All Over di Johnny Kidd And The Pirates dal loro disco di cover “Garage Punk” del 2009, concludendo con una delle mie preferite, Yeah Yeah Yeah.

U.K. Subs
Finito il loro gig attendo con ansia di vedere gli U.K. Subs. Me ne hanno parlato molto bene e sono proprio curioso di vedere il leggendario Charlie Harper, quest’uomo di 65 anni che a detta di molti ancora spacca. I primi dischi "Another Kind Of Blues" del 1979, "Brand New Age" del 1980,"Endangered Species" del 1982 e lo straordinario live "Crash Course" del 1980 sono di indiscusso valore almeno per me, pietre miliari del punk rock o 'street punk' che dir si voglia. Intanto i nostri calcano il palco, vedo un signore con maglietta e jeans, capelli biondi quasi a caschetto e occhialetti psycho, è il nostro Charlie. Di primo impatto sembra una versione trash e maledetta di McGuinn di byrdsiana memoria. E che il punk rock abbia inizio. Endangered Species, C.I.D., Live In A Car  tra le mie preferite assieme a Down In The Farm (ricordate, ne fecero una potente cover i Gun's And Roses nel loro album "Spaghetti Incident"). Qui questa volta il nostro simpaticone che poco prima ha rischiato di rompersi l’osso del collo riesce a montare sul palco ma viene preso per le orecchie dall'altro simpaticone della sicurezza.
E gli U.K. Subs intanto ci spaccano letterarmente il culo. E giu’ mazzate: Emotional Blackmail, Crash Course, Left For Dead, Rockers, Ice Age, Lie Down & Die. In sala ci saranno 90 gradi, gente che salta, poga, si picchia, insomma, l’apoteasi! Tomorrows Girls, l’anthemico Warhead, Riot, e la grande Stranglehold.


Il primo bis prevede Limo Life, Party In Paris, Creation, pezzi splendidi che aprono il nuovo disco “Work In Progress” uscito lo scorso fine mese, e infine Disease. C’è pure un secondo bis che prevede un altro paio di pezzi e I’m Waiting For A Man di Lou Reed. Ce ne fossero di arzilli vecchietti così.

Testo, foto e video di 
Marco (Marcxramone) Colasanti

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