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venerdì 26 novembre 2010

JASON COLLETT: Rat A Tat Tat (Arts & Crafts/Goodfellas, 2010)

La prima volta che ho ascoltato un disco di Jason Collett era il 2005, l'album in questione “Idols of Exile”.
A parte la bella copertina rimasi affascinato dalla solarità della sua musica.
Solarità che mi fa piacere ritrovare in questo nuovo lavoro dal titolo "Rat A Tat Tat", il quinto ormai della sua discografia da solista. Sì perchè per chi non lo sapesse il signor Collett si nasconde anche dietro il progetto Broken Social Scene. Proprio con la sua band forse Jason Collett ha perfezionato lo stile cantautoriale che ritroviamo nei suoi lavori.
Rat A Tat Tat è uno di quei dischi capaci di metterti subito di buon umore.
Registrato con l'apporto della sua nuova band, gli Zeus, è il disco perfetto da portarsi in spiaggia o in una gita in montagna. Undici le tracce che compongono l'album (quasi tutte di breve durata), che si apre con Rave On Sad Songs. Basta ascoltare le semplici note di quest'ultima per renderti conto che anche stavolta il sole del Canada splende forte.
Lake Superior, la seconda traccia dell'album, con il suo cantato mi fa tornare in mente John Lennon (forse questo accade perchè oramai vedo i Beatles ovunque).
Love Is A Dirty Word, un piccolo brano dal sapore agrodolce di soli due minuti e 42 secondi, è uno dei momenti migliori del disco, impossibile da non canticchiare. C'è poi High Summer, un brano che non ti aspetti. Una dolce ballata che sul finire sfocia in chitarre elettriche rabbiose stile Crazy Horse. Il momento migliore del disco è senza dubbio Love Is a Chain.
Un brano incalzante, che in un mondo giusto potrebbe essere tranquillamente un successo discografico e che alla fine, pur non volendo, ti strappa un piccolo applauso. Long May You Love è un'altra splendida canzone cui non si può resistere.
The Slowest Dance tiene alto il ritmo e ti accompagna sino a Winnipeg Winds che ricorda molto gli Eels.
Vanderpool Vanderpool con il suo sapore tex-mex è il brano che conclude l'album, l'ennesimo gioellino regalatoci dal cantautore canadese. "Rat A Tat Tat" è un album immediato ma non per questo banale.
E non fa niente se Love Is A Dirty Word sembra presa in prestito dall'ultimo album degli Wilco mentre Winnipeg Winds ricorda un po' Agony degli Eels.
Jason Collett ha confezionato un disco pregevole per la sua semplicità. Capace di ben sintetizzare il più classico folk rock con i suoni dell' indie.
In un inverno così piovoso c'era proprio bisogno di un po' di sole.

Michele Passavanti

Love Is a Dirty Word
Love Is a Chain
Rave on Sad Songs

Jason Collett

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