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martedì 19 ottobre 2010

TERA MELOS: "Patagonian Rats" (Sargent House/Goodfellas, 2010)

L’impressione che si ha ascoltando le tracce di "Patagonian Rats" è quella di una progressione lenta che vede una mutazione dal melodico di routine (irriso nelle prime tracks e si può denotare dall’approccio verbale al testo: un tono sommesso tipicamente sarcastico) ad un arricchimento progressivo, e non può essere altro il termine che si può usare dopo aver ascoltato la quinta traccia Trident Tail.
Essa è l’apice dove la band fonde il melodic-rock ed un certo noise dosato con la cura di un alchimista che sta magicamente facendo interagire gli elementi per una trasformazione: si ode del funk, certi stacchi jazzati minimali, sincopi e dissonanze, insomma una frontiera di new prog.
Le tracce successive possono intendersi come un fiorire delle diverse possibilità che hanno concorso al concepimento della track 5; beninteso, non si tratta di un’inversione circolare come si potrebbe essere indotti a pensare, perché Trident Tail si può considerare una soglia, una frontiera, attraversata la quale si ha la scioltezza di ‘giocare’ con la musica così come Picasso la ebbe con le evoluzioni dei suoi periodi, ed arrivano a farlo creando momenti musicali epici: nella track numero 9 ad esempio, Party With Gina nella quale ancora aleggia la parola prog.
L’unica cosa che non si può fare ascoltando questo album è adagiarsi: l’ultima track A New Uniform/Patagonia non è una chiusura, ma una moviola geniale delle sensazioni e di certi fraseggi che hanno dominato nelle track precedenti, con in più una certa velocità ed ancora maggior sobrietà; qualcosa è cambiato: il cacciatore ha assimilato la preda che a sua volta conosce ed é contemporaneamente ogni posizione geografica dell’immensa Patagonia.

Enrico Quatraro


Video/brani
A New Uniform/Patagonia
Trident Tail
Party With Gina


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