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venerdì 1 giugno 2007

Rec. / Italiani; RUSTIES : Live In Germany (Rusties/Feel Hippie& Grumpy Prod. FHG/IRD. - 2007) & Younger Than Neil (FHG/IRD-2005) by Pasquale Boffoli




Fatemelo dire senza mezze misure: per quanto Neil Young ha prodotto dai '60 ad oggi per il rock, quello cantautorale e quello forte, chitarristico, e per la linfa vitale che costantemente vi ha iniettato meriterebbe 10, 100, 1000 cover-band come i Rusties. Intendo brave, efficaci e professionali come i Rusties.
I Rusties sono guidati da Marco Grompi, qui in veste di cantante e chitarrista ma nella vita da sempre giornalista musicale (Buscadero, Jam etc.), traduttore, promoter, scrittore, ufficio stampa, dall'altro chitarrista Osvaldo Ardenghi (anche ai cori) e comprendono Dario Filippi (basso) e Paolo Guerini (batteria): agiscono sin dalla fine degli anni '90 dedicandosi completamente al repertorio acustico ma soprattutto elettrico del grande canadese; si sono esibiti in centinaia di concerti in Italia ed all'estero.
Dopo un primo cdr autoprodotto nel 2002, Rusties Never Sleep realizzano il primo vero album, Younger Then Neil (parafrasando intenzionalmente il titolo di un famoso album dei Byrds o no Marco?) nel 2005, ben bilanciato tra il repertorio più 'rugginoso' ed elettrico di Young, come Cowgirl In The Sand, Words (between the lines of age), Over And Over, Mansion On The Hill e quello più delicato ed intimistico per cui tanto l'abbiamo amato attraverso quattro decadi: Old Man, Birds, I Believe In you, Harvest Moon, Don't Cry No Tears.
Younger Than Neil é stato anche il tributo personale dei Rusties per la celebrazione dei 60 anni di Neil Young.
I Rusties riescono in questo album ad oscurare il lato più deleterio del concetto di cover-band grazie ad una semplicità/spontaneità d'approccio ed al contempo personale passionalità nelle reinterpretazioni che aggirano il problema del confronto con gli originali.
Non c'é nulla di forzato o di imitatorio nella voce di Grompi, ma solo freschezza e linearità, né nel gioco di chitarre suo e di Ardenghi che 'duellano' in modo creativo ed appassionato, nella più pura tradizione rock, quella appunto forgiata dai Crazy Horse di Young.
Quest'ultima carta direi é giocata alla grande ed amplificata nel loro nuovo Live In Germany, registrato giusto un anno fa, il 25 maggio 2006 a Beverungen, durante l'Orange Blossom Special 10, grande raduno tedesco dedicato alla musica roots americana.
Decisamente la dimensione 'live' giova ai Rusties perché le loro lunghe versioni elettriche in Live In Germany di Love To Burn, della politicizzata Ohio, di Cortez The Killer (gioiello tratto da Zuma!), dell'intramontabile Southern Man, di Love and Only Love con i lunghi e rabbiosi scambi di soli chitarristici di Grompi e Ardenghi innalzano la temperatura ed il feeling esecutivi a dismisura.
A mio parere i brani dove queste caratteristiche raggiungono l'apice sono Love To Burn dal riff ipnotico ed accattivante ed Only And Only Love nei quali Grompi canta benissimo, con giusta grinta ed i soli chitarristici si alternano davvero pregevolmente con mood diversi in un crescendo contagioso.
Davvero azzeccato anche l'intermezzo strumentale tutto chiaroscuri di Ohio, dal sapore quasi reggae/Clash.
La sofferta e torturata Cortez The Killer é rivisitata e movimentata (bravo Guerini alla batteria) con spirito lancinante!
Gradevolissime le pastorali Long May You Run, Lookin' For A Love, Birds (tra le ballate più liriche scritte da Young) ed in conclusione l'entusiasmante, rabbiosa, significativa Rockin' In The Free World.

www.rusties.135.it
www.myspace.com/rustiesband
www.ird.it

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