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martedì 3 gennaio 2012

THE UNTHANKS: “The Songs of Robert Wyatt and Antony and the Johnsons, Live From The Union Chapel (Diversions vol.1)” (28 Novembre 2011, Rough Trade)

# Consigliatissimo da DISTORSIONI

Le sorelle Rachel e Becky Unthank, titolari di uno dei migliori gruppi di folk oggi in circolazione, ci offrono, dopo “Last” uscito in primavera, il secondo album di un prolifico 2011 che le ha viste impegnate in diversi progetti che la serie Diversions, a partire da questo, intende testimoniare. “The Songs of Robert Wyatt and Antony and the Johnsons, Live From The Union Chapel" ripropone il live di due
concerti tenuti a Londra nel dicembre 2010 nel corso dei quali The Unthanks, per l’occasione accompagnati da un quartetto d’archi, si sono cimentati con le canzoni di due grandi autori come l’immenso Robert Wyatt, nove brani tratti da "Comicopera", "Rock Bottom", "Shleep", "Dondestan", "Cuckoland" ed Antony Hagerty, cinque brani da “I Am A Bird Now” e uno dal singolo “You Are My Sister”. Il disco ha avuto l’approvazione sia di Wyatt che ha dichiarato che in un’isola deserta porterebbe “le interpretazioni cristalline delle Unthanks, molto semplicemente io e Antony siamo stati benedetti dagli angeli”, sia di Antony “sono lusingato e confuso, le loro voci sono così pure”.
Non era facile confrontarsi con due personalità musicali così spiccate e per certi versi ingombranti, ma le nostre intraprendenti sorelle dopo le cover già inserite nell’album “Bairns”, sotto la spinta di Adrian McNally, pianista, produttore, batterista e eccellente arrangiatore nonché marito di Rachel, si sono cimentate con successo nell’impresa reinterpretando le canzoni dei due musicisti sotto la luce del loro folk da camera impreziosito dalle voci limpide e vulnerabili delle due sorelle, dando vita ad una musica che si libra lieve grazie anche al violino, al piano e alla tromba che fanno da eccellenti coprotagonisti delle due voci. Voci che se non hanno la drammaticità e l’intensità di Antony o la suggestione dolente di Wyatt, vibrano della grazia e della delicatezza luminosa della tradizione del folk d’Albione. Dovendo scegliere fra le quindici tracce, le cover di Antony & The Johnsons si fanno preferire per la carica emotiva e la straordinaria sintonia che le Unthanks mostrano con la musica del californiano, si ascolti You Are My Sister nella quale le voci delle due sorelle raggiungono vette sublimi nei loro duetti o For Today I Am A Boy sommessa e sofferta, punteggiata da timide note di piano. I brani tratti da Robert Wyatt appaiono forse più convenzionali, ma fra queste ci sono almeno due perle: le stupende versioni di Free Will And Testament e di Sea Song, quest’ultima dall’andamento lento e col suono del piano, della fisarmonica, del violino e della tromba che di volta in volta ne sottolineano la tristezza, cantate in modo splendido col pathos che merita la musica dell’ex Soft Machine. In conclusione una diversione pienamente riuscita e un’ora di musica di grande classe, un plauso agli arrangiamenti di Adrian McNally, che emoziona e tocca le corde più profonde del nostro animo.
Ignazio Gulotta

The Unthanks


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