Una sorta di celebrazione sulla scia dei consensi riscossi da stampa e audience in questi due anni; sicuramente ma non solo. Infatti, se per certi versi l'hype attorno a King Midas Sound è di per sè un potenziale facilmente sfruttabile, per altri si tiene fede ad un nome così impegnativo consegnando alle stampe un risultato complessivamente di ottimo spessore. Così come per l'album precedente, anche per "Without You" le coordinate che ne definiscono il piano sonoro sembrano indicare la Bristol degli anni 90 come origine ideale di un percorso che KMS ha intrapreso assumendo nel proprio DNA il retaggio storico del trip-hop trasfigurandolo attraverso l'attitudine lo-fi del dubstep.
Tra i brani migliori, a mio avviso, l'iniziale Goodbye Girl nella versione operata da Kuedo che privilegia la voce di Hitomi, subito dopo D-Bridge trasforma i quasi due minuti strumentali di Blue nel soul notturno e fragile di Without You in cui si intravede l'ombra di Nearly God mentre è lo stesso Martin, nuovamente con l'ausilio di Hitomi (che ricorda molto Martina Topley Bird), a trasformare il minimale Cool Out nell'irresistibile Tears. Anche un altro classico come Meltdown cambia nome e, se prima l'accostamento al folletto di Bristol era accennato, adesso con Spin Me Around, forte della voce sensuale di Cooly G, non si può davvero fare a meno di nominare Tricky. Davvero interessante il trattamento, a base di synths tanto cari all' electro anni 80, che Nite Jewel ha riservato per Lost. Mala invece pompa dub in Earth A Kill Ya che diventa una vera e propria locomotiva dalla quale non si vorrebbe scendere. Molto, molto seducente l'adattamento techno-ambient di Deep Chord per l'ennesima versione di Goodbye Girl quando arriviamo ad I Man che con la voce di Green Gartside (Scritti Politti) diventa il languido Come & Behold. Nel carnet delle presenze eccellenti non poteva mancare il padrone di casa Kode 9 con un minimale rework di Meltdown a tinte scure e drammatiche. Altro nome di richiamo quello di Flying Lotus alle prese con una non facile versione di Lost che non sembra però tradire il suo stile, mentre francamente sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più dal trattamento che Ras G riserva a Cool Out. Per concludere, l'intera operazione gode di una buona coerenza interna, frutto sicuramente del ruolo di regista che Kevin Martin mantiene saldo nel dirigere le molte energie coinvolte in "Without You"; un buon auspicio per una nuova attesa.
Aldo De Sanctis
Hyperdub
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