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lunedì 26 dicembre 2011

JOHN ZORN: “At the Gates of Paradise” (Uscita: 27 Settembre 2011,Tzadik)

# Consigliato da DISTORSIONI

L’organico del nuovo lavoro di John Zorn, "At the Gates of Paradise" prevede il pianista e organista John Medeski, il batterista Joey Baron, il bassista Trevor Dunn ed il vibrafonista Kenny Wollesen. Quest’album rappresenta un momento mistico nella carriera di Zorn,
un omaggio alla poesia di Blake e alla letteratura gnostica di Nag Hammadi: per certi versi è un lavoro più maturo e con la maturità sono state abbandonate le sonorità estreme, non è rappresentato nulla di violento, macabro o negativo, anzi con questa opera John Zorn cerca la redenzione, é la musica del misticismo, dell'amore e del paradiso, eseguita con una fluidità che lascia indietro anni luce di guerriglia sonora a cui l’artista ed il dissacratore ci ha abituato. I brani sono pieni di soli emozionanti, pianoforti delicati, un vibrafono morbido e delizioso. La musica è piena di raggi luce, di penombre ed atmosfere suadenti: poco spazio è lasciato all’improvvisazione ed è splendida l’interazione tra il quartetto tra soli post-bop, jazz e minimalismo classico. Fantastico è l'intro di pianoforte di The Eternals, un momento mistico in cui si susseguono in un crescendo drammatico ed emozionale di pianoforte, basso e vibrafono; in Song of innocence potrete ascoltare suoni intrisi di luminosità e di innocenza infantile; A Dream of nine nights con il suo finissimo intro di piano è una ballata ipnotica, calda ed avvolgente che evolve in un crescendo di improvvisazione di piano e batteria e vibrafono, Song of experience con il suo il pulsare caldo di basso e vibrafono in un mix di Jazz e Bossanova completa il percorso di questa ultima opera di Zorn. At the Gates of Paradise è forse tra le sue composizioni più accessibili ed illuminanti e proprio per questo rappresenta un altro spunto interessante che ci regala questo eclettico artista newyorkese.
Ivan Tarricone

Tzadik/John Zorn


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