Vi sono anche ballate lente e psichedeliche, Il Viandante, con bell'intervento di chitarra wah wah, e soprattutto Se, che ricorda nell'andamento melodico gli Amour Fou ed è impreziosita da un violino insinuante. La conclusiva Aelita regina di morte (credo ispirata da un antico film di fantascienza russo) ha un imprevedibile sviluppo strumentale distorto dopo un lungo assolo di chitarra. Noi, con chitarre appena distorte e ritmica quadrata è più inquadrabile nella new wave. I testi sono riflessioni piuttosto amare sulla vita. In breve, un disco di sano rock ben scritto e ben suonato che stregherà qualsiasi ascoltatore. Gli Sweepers sono Paolo Migali, basso, Alessandro Palermo, batteria e il cantante e polistrumentista Tiziano Terli (chitarre, tastiere, violino). Oltre che musicista Tiziano Terli è anche un importante cronista della storia della musica italiana: ha scritto libri come “Beat Italiano” (Castelvecchi) o “La felicità costa un gettone”(Arcana) in cui vengono raccontate le vicende dell'underground italiano soprattutto degli anni '60/'70, attraverso i comportamenti dell'industria e del divismo, o fenomeni molto particolari come quello delle “messe beat”. Proprio a queste si ispira un altro progetto musicale, Gli Illuminati, creato insieme ad un altro storico agitatore del mondo musicale nostrano, Pier Paolo de Julis.
Alfredo Sgarlato
Qui non c'é
Sweepers
Ufo Hi-Fi
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