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mercoledì 24 agosto 2011

THE SMITHEREENS: “2011” (2011, E One Music)

# Consigliato da DISTORSIONI

Pat Di Nizio, Don Dixon, Mitch Easter. Io, che sono un sentimentale, mi commuovo solo a leggere i nomi. Mi vengono in mente nomi come Guadalcanal Diary, Let’s Active, Dumptruck, R.E.M., Pylon, Game Theory, DB‘s e, ovviamente, gli Smithereens. Un’America fragile e fantastica sospesa tra folk rock, power pop, Beatles e Buddy Holly. La roba più sfigata che ci si possa immaginare, in qualche modo.
Avendo già sprecato il numero 11 per il loro quinto album, Pat e compari scelgono di intitolare questo nuovo “2011”, come il suo anno di nascita. Insomma, non certo quello che si dice un’esplosione di fantasia. Gli Smithereens hanno una bella lista di peccati da farsi perdonare, album natalizi e dischi mediocri come “A date with The Smithereens” compresi e riabbracciare i vecchi amici Don e Mitch li aiuta nel tentativo di trovare clemenza e conforto dopo un silenzio compositivo che durava da più di un decennio. “2011” ci mostra un Di Nizio che sa ancora di cosa sta parlando e che sa come parlare. Sorry, What went wrong, One look at you, Keep on running, Rings on her fingers, All the same ci riconciliano con quel vecchio blend di armonie byrdsiane e pop costelliano che riempiva la nostra stanza all’ascolto di capolavori come "Especially for you" o "Green Thoughts", e i nostri cuori si rallegrano nello scoprirsi ancora così teneri ora che la vita ci ha sviluppato più la scorza che il cervello. Certo, a passeggiare in questi prati si rischia di mettere il piede in qualche cacca abbandonata dal cagnolino rosa di Robbie Williams. Qui ce n’è qualcuna come As long as you are near me, Goodnight Goodbye, Viennese Hangover e, suppongo, la quattordicesima traccia di cui Dixon parla nelle note di copertina e che non ha trovato spazio qui dentro. Però considerando che ultimamente ho ascoltato dischi in cui c’era spalmata solo merda, è un rischio che vale la pena correre. Potrete sempre dire di essere caduti, ma di essere stati in buona compagnia.
Franco Lys Dimauro

E One Music/Smithereens











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